SOVERATO – “A ridaje” avrebbero detto a Roma. Qui da noi, invece, si dice “tornamu a coppa”. Ci riferiamo allo stato di abbandono e degrado in cui viene sistematicamente lasciato il laghetto della villa comunale. A causa della mancanza di un flusso di acqua continuo, infatti, la struttura non ha più la sua originaria forma di laghetto ma è costituita più che altro, sul fondo melmoso e lutulento di una serie variamente articolata di pozzanghere e, per tornare al linguaggio romano, di “marrane”, da cui è possibile vedere o ascoltare movimenti di insetti e gracidare di rane. Una situazione che non solo nuoce alla salute (le zanzare in un autunno così caldo sono sempre in agguato) ma anche al panorama e all’immagine della città. Del resto, stando all’ubicazione geografica del laghetto, posto nella zona sud della cittadina jonica e all’inizio sud del lungomare Europa, il biglietto da visita che si presenta ai visitatori non è certo dei migliori. Già in passato, principalmente da parte dei residenti nella zona della villa comunale, era stato segnalato il caso. Alle lamentele erano seguiti provvedimenti che però, a quanto pare, sono stati solo episodici quanto senza seguito.
Fabio Guarna