SOVERATO – Se sulla candidatura di Alleanza nazionale nel collegio di Soverato-Satriano per il rinnovo del consiglio provinciale qualcuno, un anno addietro, avesse scommesso che il candidato uscente e capogruppo di An nell’assise provinciale non si sarebbe ricandidato, i bookmakers starebbero piangendo lacrime amare. Infatti il cavallo di razza più accreditato per portare consenso nelle file del partito di Gianfanco Fini, ovvero il sindaco di Soverato Raffaele Mancini, sembra proprio aver deciso di non scendere direttamente in campo. Le motivazioni ancora non sono note ufficialmente, ma negli ambienti politici si sussura (restiamo ancora alle indiscrezioni) che la decisione del primo cittadino soveratese sarebbe stata definitivamente presa. Se le indiscrezioni dovessero trovare conferma, a nulla sarebbero valse le sollecitazioni proveniente sia dai vertici di Alleanza nazionale (addirittura dal ministro Gasparri) che dalla base dei circoli di Satriano e Soverato per convincere Mancini a scendere in campo. Le ragioni che starebbero alla base di questa ventilata rinuncia di Mancini alla candidatura provinciale sarebbero molte e, a volte, in contraddizione tra di loro. Una è quella più volte suggerita dallo stesso interessato secondo la quale egli avrebbe deciso di prescindere dagli eventuali impegni nell’ambito provinciale per potersi dedicare a tempo pieno ai suoi incombenti istituzionali a Soverato. Ma c’è chi ipotizza che a questa scelta vada aggiunta l’altra secondo cui il Mancini non vorrebbe nuocere nel collegio Soverato-Satriano con la sua candidatura per An alla corsa, verso lo scranno di Palazzo di vetro di altri candidati appartenenti a partiti che compongono la coalizione della Casa delle libertà cui pure egli appartiene. Questa ipotesi, qualora dovesse intervenire effettivamente la rinuncia di Mancini alla candidatura sarebbe tutta da verificare nella distribuzione dei consensi ai candidati riconducibili alla Casa delle libertà, a elezioni avvenute. Del resto non mancano in materia le suggestioni degli opinion-makers da video (Ulderico Nisticò e il suo seguitissimo show intitolato “Il punto” su telejonio), secondo cui una delle componenti che presiedono alla presunta rinuncia di Raffaele Mancini alla candidatura coincida con la riluttanza dell’uomo politico a sottoporsi, soprattutto nel suo stesso Comune ad un giudizio elettorale che potrebbe essergli avverso. Presa per buona la rinuncia di Mancini che potrebbe essere formalizzata nel giro di poche ore, scatta automaticamente nel collegio il totocandidature per An. Nomi se ne fanno molti, da quelli già ipotizzati (Giuseppe Castagna, Renato Barone, Giampiero Girillo) ad altri nuovi come quello di Domenico Battaglia, primo cittadino di Satriano o quello d’un personaggio meno noto alle cronache politiche, soprattutto per il suo carattere schivo e riservato, di Annibale Mellace operativo presidente del circolo satrianese di An. Quanto al sindaco di Satriano, uomo molto popolare nella sua città c’è, peraltro, da dire che egli potrebbe scontare lo stesso impasse che travaglia a Soverato il sindaco Mancini, ossia la presenza in altre liste di candidati variamente riconducibili alla coalizione di cui egli è a capo (valga per tutti Luciano Battaglia, assessore della sua giunta che dovrebbe correre per il Nuovo Psi). Questo potrebbe renderlo restio a scendere in campo. Ma siamo sempre nel campo delle ipotesi. Infatti il nome di Domenico Battaglia e degli altri eventuali candidati al posto di Raffaele Mancini, circolano più sulla stampa locale e nei corridoi politici locali che nelle sedi ufficiali deputate alle decisioni del caso. Non resta dunque che aspettare. I tempi stringono e non ci vorrà molto ad avere, a proposito delle candidature provinciali nel collegio, notizie finalmente certe.
Fabio Guarna