Per alcuni sarebbe stato più giusto lanciare quello di Satriano
SOVERATO – Franco … oh Franco!! Sono tutti pronti a Soverato per assistere alle performances del comico di Zelig che si esibirà domani nella splendida cornice del lungomare Europa della cittadina jonica. E se l’attesa per lo spettacolo cresce, sale anche l’interesse per il “peperoncino di Soverato”. Un ingrediente del menù calabrese diventato un vero e proprio testimonial della nostra regione e soprattutto di Soverato grazie a Franco Neri. Qualche obiezione sul marchio d’origine (si fa per dire) è arrivata nei giorni scorsi da qualche abitante della vicina Satriano, il quale ha subito voluto precisare che i suoi compaesani sono ghiotti di peperoncino e che le mense satrianesi, molto più di quelle della vicina Soverato non mancano mai di esserne fornite. Così una nuova leggenda potrebbe nascere e questa volta sul “peperoncino di Satriano”. Ma per questo bisognerà necessariamente sperare su Franco Neri e sull’attenzione che vorrà dedicare al paese limitrofo di Soverato. In realtà non esiste un peperoncino specifico dell’una o dell’altra città mentre esiste il peperoncino calabrese che è il compagno e l’onore della sua mensa e, a parte le sue ormai universalmente riconosciute proprietà terapeutiche, concorre a dare sprint ed energia a chi ne fa costante ancorché moderato consumo. Sappiamo da fonte fededegna che anche l’On.le Soriero, satrianese doc è ghiotto del peperoncino rosso e, quando può, ne fa uso durante i pasti. Non conosciamo al momento invece le preferenze in fatto di peperoncini rossi dell’altro autorevole satrianese doc, il governatore della Calabria Giuseppe Chiaravalloti. Potrebbero forse entrambi concorrere a convincere il comico di Zelig che insieme al peperoncino di Soverato tanto citato nei suoi spettacoli, un piccolo spazio dovrebbe essere dedicato a quello di Satriano, forse molto più apprezzato e usato di quello soveratese (un po’ troppo virtuale). Del resto però anche i soveratesi si sono affrettati a dare delle spiegazioni sulla notorietà del “loro” peperoncino”. È di queste ore un comunicato stampa (ne riferiamo più ampiamente a margine) diffuso dallo slow food, attraverso la sua fiduciaria Marisa Gigliotti, la quale rende noto che c’è una storia vera dietro la felice espressione con cui Franco Neri ha legato il nome di Soverato al peperoncino. Una nota stampa dalla quale è facile dedurre che esiste sì, un peperoncino di Soverato, ma forse sarebbe meglio chiamarlo di Soverato Superiore. La storia non finisce qua. Da indiscrezioni sembrerebbe che Franco Neri, pronto a ricevere un dovuto riconoscimento dal primo cittadino di Soverato, Raffaele Mancini domani sera (stasera per chi legge) per la notorietà che ha dato a Soverato grazie al piccante ingrediente, sia rimasto in passato vittima del peperoncino durante un pranzo consumato nella cittadina jonica in casa d’amici. A causa di questo incidente, il cabarettista di Zelig, èrimasto “bruciato nel gargarozzo”. Infatti gli sarebbe andato di per di traverso il cibo condito di peperoncino che andava deglutendo. Per questo motivo il comico non ha mai dimenticato il famoso ingrediente tanto da farne il tormentone dei suoi sketch. Gli amici responsabili di questo “fortunato” incidente sembrerebbero i fratelli Caridi, i quali nell’accogliere il noto comico, non mancheranno, c’è da scommettere, di suggerirgli di fare maggiore attenzione quando si accingerà a consumare piatti piccanti.
Fabio Guarna (Fonte: il Quotidiano della Calabria)