Soverato – Dopo la proiezione del film drammatico “Diario di Matilde Manzoni” di Lino Capolicchio regista e presente, si è dato inizio alla serata conclusiva di premiazione della prima edizione del “Magna Grecia film festival”, prima rassegna con carattere di gara di opere prime cinematografiche. L’opera di Capolicchio era fuori concorso e ha suscitato molta attenzione di pubblico e grande consenso. Prima di dichiarare i vincitori sono stati mandati in onda, sul grande schermo allestito nella splendida cornice della Villa Comunale, i trailers dei films in gara. È stato Daniele Piombi con uno stile allegro e ironico a presentare opere e protagonisti. Un Piombi, le cui valigie si è scoperto, dopo il suo arrivo in Calabria sono finite in giro per il mondo a causa di un disguido al reparto bagagli in aeroporto che lo ha costretto ad indossare i begli abiti di un noto negozio di abbigliamento soveratese. Il primo trailers mandato in video è stato “Dentro la città” del regista Andrea Costantini, il quale insieme ad alcuni protagonisti della rappresentazione cinematografica è salito sul palco per salutare il pubblico e rispondere alle domande del presentatore. Di seguito “Ogni volta che te ne vai” di Davide Cocchi, assente per motivi personali a cui è stato rivolto il saluto a nome di tutto il cast da Rolando Ravello, attore in questo film così come anche in quello di Andrea Costantini. Sul palco con Ravelli c’era Cecilia Dazzi, altra protagonista di “Ogni volta che te ne vai” applauditissima e definita “ragazza tosta” da Daniele Piombi. E ancora è toccato al regista del film fuori concorso “Il diario di Matilde Manzoni” avvicinarsi al microfono del presentatore. Lino Capolicchio ha dedicato la serata e la proiezione del film a Laura Betti, recentemente scomparsa e protagonista di una scena nella parte della moglie di Alessandro Manzoni. L’artista Miglietta ha omaggiato Capolicchio di una sua opera pittorica. La serata si svolgeva in concomitanza con l’avvio del festival del cinema di Venezia e per questo molti registi e attori dei films che avevano partecipato al premio risultavano assenti. È stato il caso di “Radio West”, il film di Alessandro Valori con Kasia Smutniak, Pietro Taricone e Piergiorgio Belloccio; de “La spettatrice” di Paolo Franchi; di “Mariti in affitto” di Ilaria Borrelli. Per essi ha provveduto a portare i saluti, l’instancabile Gianvito Casadonte, editore e per così dire creatore e inventore della rassegna. Presenti invece alcuni attori e il regista di “Fame chimica”, Antonio Boccola. Questi si è dilungato un po’ più degli altri al microfono di Daniele Piombi e citando Pasolini, ha spiegato il grande impegno messo in questa sua “opera prima”, tutto indirizzato a raccontare la realtà che circonda la vita delle piazze d’Italia con tutte le storie belle e cattive che si portano dietro, cui spesso la cinematografia italiana – ha sottolineato – non offre molto spazio. Prima della premiazione hanno preso la parola il sindaco di Soverato, Raffaele Mancini, l’assessore Teo Sinopoli e Mario Sanginiti, presidente dell’Apt i quali hanno espresso il loro plauso per l’iniziativa in corso. Per Sanginiti, che ha fatto riferimento alla qualità dei dibattiti emersa a conclusione di ogni giornata di proiezione, il Mediterraneo film festival ha rappresentato una grande sfida culturale e un ottimo veicolo di promozione turistica. Quindi il protagonista fra i protagonisti, Gianvito Casadonte, editore della rassegna ha preso la parola. Era emozionato e sembrava un fiume in piena. Per lui Soverato non ha bisogno di concerti e di sagre ma di manifestazioni impegnate e culturali come la rassegna in corso, unica in Europa nel suo genere. “Sono cattolico – ha aggiunto – e sono convinto che è stata un’illuminazione divina a farmi avere ques’idea. Aiutatemi – ha esortato tutti – a farla diventare grande”. Una manifestazione che secondo Casadonte produce lavoro e genera indotto in un settore in cui la Calabria sembra indietro. Per la premiazione in rappresentanza della giuria è salito il presidente della stessa, Antonio Barbuto, soveratese doc. Ai vincitori sono state consegnate le splendide creazioni dell’orafo Luca Sgrò di Gasperina, e ad alcuni di essi anche alcuni quadri di Miletta consegnati dall’autore. È stata Valeria Solarino (Fame chimica) a ricevere il premio Radiocorriere come attrice rivelazione; stesso premio nella sezione attori uomini per Rolando Ravello (Ogni volta che te ne vai); ad Elisabetta Cavallotti (Dentro la città) il premio Città di Soverato; premio come migliore attrice per Cecilia Dazzi (Ogni volta che te ne vai); migliore attore Luca Ward (Dentro la città); miglior regista Andrea Costantini (Dentro la città). Infine grandi applausi per il film vincitore come migliore opera prima. È toccato al presidente della giuria, Antonio Barbuto premiare Antonio Boccola, uno dei registi (l’altro era Paolo Vari) per “Fame chimica”. Premiato anche con una splendida operat pittorica di Miletta Gianvito Casadonte. Quindi le luci sono scese e le parole di Francesco Raspa, insegnante di lettere e attivo membro della giuria lasciano ben sperare: “è stato un ponte per il futuro”, ha detto Raspa. Ad maiora.