Ex Comac, il dibattito incalza

Incalza il dibattito sulla sua destinazione. L’opinione di Battaglia
Ex Comac, una struttura ricettiva
o un monumento da salvare?

IL DIBATTITO sulle strutture alberghiere che si sarebbero dovute costruire a Soverato sino a questo momento ha registrato forti riserve da parte dei cittadini soprattutto per quanto riguarda la previsione dell’edificazione di una struttura ricettiva nell’area sulla quale insiste il capannone ex Comac.
Una eventualità prevista nel caso dovesse completare il suo iter d’approvazione il nuovo Prg.
Di quest’ultimo però sembra non parlarsi e pertanto anche le riflessioni su di esso e sugli effetti che potrebbe produrre sul futuro assetto urbanistico della città restano ferme.
Recentemente dalla bacheca di Pedalando volare sul centralissimo Corso Umberto è apparso un manifesto che chiede notizie sul’approvando Prg e di rimbalzo il noto opinion makers, Adriano Pecci, fa altrettanto dagli schermi di Soverato 1 tv.
Un interrogativo che insomma sembra cercare risposta e che desta anche la curiosità di quei soveratesi che vivono lontano dalla propria città ma che restano sempre attenti alle vicende che la riguardano.
è il caso di Pieraffaele Battaglia il quale riscontrando dalle notizie che appaiono sulla stampa locale e che spesso filtrano su internet che della Comac non si parla più, ha chiesto lumi al riguardo e nell’occasione ha espresso la sua opinione sull’argomento. Pieraffaele manifesta un pensiero abbastanza originale. Infatti per lui non solo sull’area ex Comac non è il caso che venga costruito un albergo, ma addirittura sarebbe opportuno lasciare tutto così com’è. Per Pieraffaele l’ex Quarzo è un monumento storico e come tale va salvaguardato. Quindi per Pieraffaele niente alberghi e niente aree verdi come qualcuno aveva prospettato. Ecco quanto scrive: «Å un gran bello spettacoloÅ  quelle quattro pareti di legno e calcestruzzo che lasciano scoperti mattoni pieni rossi. Quale soveratano o soveratese che dir si voglia non è legato, magari anche solo inconsciamente, al capannone della ex Comac? Tutti e forse anche il vecchio turista che da anni è abituato a passeggiare sul lungomare di Soverato e, come lui, forse anche il “nuovo”. Dispiace sentire o leggere qua e là su giornali, internet e tv locali che qualcuno pensi che il vecchio “stabilimento del quarzo” sia da buttare via, buttando via anche una pezzo di storia (relativamente recente) di Soverato, testimoniata da tutte quelle immagini d’epoca (cartoline e fotografie) che mostrano già dai primi anni ’40 questa struttura costruita sulla (allora) spiaggia ed in seguito inglobata nelle maglie urbane della città. Il racconto di un anziano in merito a quel “sedile” e la sua strana forma concava (fianco est del fabbricato): un muretto/sedile frangiflutti. Non per principio preso si contesta e si distrugge ciò che qualcun altro “costruisce” e pensa, ma per convinzione che abbattere l’ex Comac per costruire del nuovo (bello o brutto, funzionale o inutile, ecologico o inquinante che sia) non farà bene a nessuno. è un errore pensare che in quell’area sarà possibile edificare una nuova struttura turistico-alberghiera in grado di offrire un migliore sperato sviluppo al turismo soveratese: – perché un hotel di piccola-media grandezza non risolve il problema della mancanza/diminuzione di turisti; – perché una struttura alberghiera che sfrutti bene “quel perimetro concesso” non potrà che essere un colpo d’occhio in negativo per il passante. Soverato ha bisogno di una vera e moderna struttura alberghiera, non di un albergo stile anni ’80. Un albergo in grado di offrire ampi spazi, verde, roof garden, sala convegni, ristorante-bar fruibile anche da clientela esterna, piscina, attrezzature sportive e quant’altro di “bello” un turista desidera per godersi appieno una sognata vacanza nella perla dello Jonio».
Questa è una delle tante fotografie scattate da un amante di Soverato che guardava e guarda a quel fabbricato come una struttura da salvare e riqualificare. Un nuovo Centro polifunzionale, una moderna struttura (inteso come un “contenitore” ad alta flessibilità) destinata ad accogliere esposizioni, fiere, congressi, eventi e manifestazioni musicali, culturali, sociali e civili».
«Riconvertire e non distruggere quello che, considerato “non un bello spettacolo”, è in realtà una struttura originale, unica e strategicamente importante per lo sviluppo di Soverato.
E non foss’altro che per voler solo sognare sarebbe bello poterla chiamare “Sala del Quarzo” ».

Fabio Guarna (Fonte: il Quotidiano della Calabria)

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