VALORIZZIAMO LA VALLE DELL’ANCINALE
INTERVISTA A GIUSEPPE VOCI INGEGNERE
Satriano – L’acqua è una risorsa importante per l’uomo, lo è stata in passato quando fioriva la civiltà e lo è all’inizio del terzo millennio. Lo sa bene, Giuseppe Voci, ingegnere, il quale dopo essersi dichiarato favorevole ad una conurbazione fra i Comuni di Soverato e Satriano, spiega quanto potrebbe essere utile per favorire questo processo, la valorizzazione del fiume Ancinale, che tocca alla sua foce i territori dei Comuni di Satriano e Soverato.
Quanto è importante il fiume Ancinale per lo sviluppo del territorio che su di esso insiste?
Il fiume Ancinale, anziché essere considerato come elemento di sviluppo, purtroppo è stato spesso destinato a ricettacolo di rifiuti di ogni genere. Considerato che oggi non si può pensare allo sviluppo socio economico di un comprensorio senza prescindere dal valorizzare e dare il giusto risalto alla risorsa fiume, è il caso di ricordare che il fiume Ancinale, insieme al fiume Crati e Neto, è l’unico corso d’acqua a garantire portate significative anche nei mesi estivi. E questo è giusto sottolinearlo perché non tutti si rendono conto della importanza che ha la disponibilità dell’acqua nei mesi estivi: essa rappresenta il volano fondamentale per l’agricoltura e per qualsiasi attività produttiva. Devo rilevare però un certo disinteresse da parte delle amministrazioni locali verso questo bacino al quale si sono aggiunti da parte di alcuni soggetti, dei progetti la cui realizzazione non ha prodotto risultati positivi per la gente del posto.
Come potrebbe essere valorizzata la valle dell’Ancinale?
Bisognerebbe valorizzare le risorse potenzialmente fruibili. Partendo dal fatto che le uniche risorse presenti sul territorio sono il turismo e l’agricoltura, bisognerebbe convogliare le risorse e le intelligenze in tale direzione. Relativamente al settore dell’agricoltura, si era pensato in passato di sollecitare la realizzazione di una vasca di accumulo di notevole capacità bastevole per l’irrigazione della pianura costiera dei Comuni di Satriano, Davoli e S.Sostene. Ebbene da più anni tutto tace! E gli imprenditori agricoli nei periodi estivi sono costretti a sforzi economici notevoli con dispendio di energie e di tempo notevoli.
Questo per il settore agricolo e per quello turistico invece?
Turisticamente il fiume presenta notevoli potenzialità. E questo in considerazione del fatto che per circa 4 Km a partire dalla foce, il letto del fiume presenta della pendenze verso destra che consentono di fatto la realizzazione di percorsi per il trekking, lungo le sponde di esso. Ma non potrebbero essere costruiti solo percorsi di Trekking lungo le sponde, ma anche, viste le piccole pendenze e le grandi anse, sarebbe possibile la realizzazione di vasche naturali per la creazione di bacini per la pesca sportiva. Come si evince sono tutte iniziative che non provocano alcuna perturbazione dell’ambiente e rappresentano iniziative ecocompatibili di grande valenza naturalistica. Oltre a ciò si potrebbe pensare alla realizzazione di bacini per gare di canottaggio, di canoa etc. Ecco perché vorrei lanciare un invito agli amministratori a voler dare il giusto peso alle potenzialità del territorio. E questo è possibile farlo privilegiando le risorse presenti, difendendole e salvaguardandole. I fiumi non sono ricettacolo di rifiuti di ogni genere o collettori fognari; sono viceversa forme di vita ed occasioni di sviluppo e di risorsa economica. L’occasione oggi è più che mai propizia; sono in corso i lavori di sistemazione a cura del genio civile di Catanzaro, c’è una grande sensibilità verso le problematiche ambientali. Bisogna coinvolgere tutte le risorse sane e gli enti preposti obbligando ognuno al rispetto delle proprie competenze e non rifuggendo da responsabilità piccole o grandi.
Fabio Guarna (Fonte: il Quotidiano della Calabria)