Il locale oggi si chiama Cafè Solaire e negli anni ’60 era punto di ritrovo e tappa di molti turisti famosi
QUANDO MIRAMARE FACEVA RIMA CON DOLCE VITA
Soverato – Prima Miramare, poi Hippocampus e oggi Café Solaire. Uno stabilimento balneare ma anche un punto di ritrovo per intere generazioni. Parlare del Miramare di Soverato è un po’ come tornare indietro nel tempo. Agli anni ’60, quelli del boom quando la cittadina jonica cominciava ad essere frequentata da Vip del mondo dello spettacolo e della musica. E non era facile di quei tempi come invece lo è oggi, incontrare per le strade di Soverato volti noti del mondo della televisione. Allora era la sola Rai con Mike Buongiorno, Raimondo Vianello, Sandra Mondaini ed Enzo Tortora a farla da padrone. Ebbene i personaggi appena menzionati, conobbero tutti Soverato e fecero tappa al Miramare accrescendone il mito. Le serate con le orchestre più famose, i cantanti più in voga all’epoca (citiamo per tutti Fred Bongusto, Segurini, Kramer, Barzizza), per non dimenticare Leo di San Felice ultimamente rilanciato da Enzo Arbore in “meno siamo, meglio stiamo” e il mitico maestro Munizza di Catanzaro, fecero diventare il lido Soveratese un luogo cult. Frequentato in genere da benestanti tanto che qualcuno ricorda “dici ca ti potivi mbicinara”, il Miramare rappresentò per diversi anni il simbolo dell’estate soveratese. Con gli ombrelloni sempre popolati dalle solite famiglie e le panchine antistanti occupati dagli habitues, la storia del Miramare si caratterizzò non solo per le splendide serate ed iniziative ma anche per le tante storie e i tanti aneddoti che lì nacquero. Lo testimonia la signora Leo, moglie di Cesarino, i quali non riescono a trattenersi quando qualcuno li incontra dal puntualizzare che la storia del Miramare è anche quella dei fedelissimi e che quei luoghi frequentati da loro sin dalla giovinezza rappresentano l’archivio storico della “belle epoque” Soveratese. Il fascino del Miramare si è mantenuto e si mantiene anche se ha cambiato nome da decenni. Meta di Catanzaresi e non solo ha avuto sempre dalla sua nascita la fortuna di trovarsi all’ingresso della città e a ridosso del centro storico. Uno splendido panorama sul golfo di Squillace ha fatto poi del locale un suggestivo luogo dove organizzare feste in tutti i periodi dell’anno. In questi anni, dicevamo ha cambiato nome: prima Hippocampus oggi Cafè Solaire. Ma se dando un’indicazione dici Miramare, non sbagli.
Fabio Guarna (Fonte: il Quotidiano della Calabria)