Soverato – L’Unione al Senato ha raggiunto un totale di 2682 voti e la Casa delle libertà 2683, mentre alla Camera il risultato è stato di 2977 consensi per il centrosinistra contro i 3041 del centrodestra. Sulla base di questi dati è inequivocabilmente smentita l’affermazione secondo la quale l’elettorato Soveratese è di centrodestra e bisogna per le comunali studiare qualche formula che riesca a convincere gli elettori a scegliere la formazione progressista. A Gianni Calabretta questa operazione in passato riuscì, ma non fu così per Tonino Pittelli che con Pedalando volare non riuscì a battere Raffaele Mancini. Ecco perché dell’ultimo esito delle politiche non può non gioire il leader dell’Unione progetto per Soverato, Claudio Rombolà, che rispetto alle elezioni comunali precedenti dovrà affrontare un numero di votanti che a Soverato per il centrosinistra ha espresso alle politiche un numero di preferenze quasi pari a quelle del centrodestra tanto da essere stato definito come un risultato “storico” da alcuni esponenti dell’Unione. Un tempo, infatti, come dicevamo, lo scarto di voti a favore del centrodestra nei confronti del centrosinistra alle regionali e alle politiche era particolarmente alto. Oggi non è così e la Casa delle libertà dovrà pensare bene se affidarsi come ha fatto in passato all’effetto simbolo per trascinare consensi. Non solo. Non può non essere preso in considerazione un ulteriore dato: Forza Italia a Camera e Senato si è rivelata in termini di consenso come la formazione più forte e non poco rispetto alle inseguitrici. Una circostanza che potrebbe modificare gli equilibri interni e prefigurare scenari nuovi e interessanti nel Polo. Basti pensare che i voti di Udc e An al Senato (441+773=1214) e alla Camera (581+854=1433) sommati complessivamente non riescono a raggiungere il partito di Berlusconi che si attesta rispettivamente a quota 1296 e 1437. Sono queste le considerazioni che si fanno più insistentemente negli ambienti politici cittadini anche se non mancano mai coloro che sostengono che per le comunali le valutazioni vanno portate avanti in maniera differente. In parte ciò è vero, ma non bisogna dimenticare che non poche campagne elettorali sono state condotte in passato nella cittadina jonica pensando ai dati delle regionali e delle politiche. Dati che hanno promosso la nascita di nuove coalizioni pronte a mettersi in gioco per la sfida del Governo della città. Mai dunque si era verificato un quasi pareggio. Cosa cambierà? È questione di giorni ormai e i leaders delle coalizioni Rombolà e Mancini con minore o maggiore consapevolezza troveranno col tempo sempre più elementi per dire se le politiche hanno contribuito ad un loro rafforzamento o se, invece, sia spuntata qualche spina che potrebbe pungere più di quel che si pensa.
Fabio Guarna