SOVERATO – Quando Fabio Grosso, un giovanotto che fino a ieri giocava in C2, calcia il rigore e fa rete, un urlo sale da lidi, locali e abitazioni di Soverato. “Campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo”gridano i tifosi e lo fanno per ben quattro volte, quante sono le vittorie centrate ai mondiali. E a qualcuno torna in mente Nando Martellini, quando 24 anni fa, nel 1982 salutò la terza coppa del mondo degli azzurri. Allora c’era Enzo Bearzot e Sandro Pertini, oggi siamo alla quarta vittoria con Marcello Lippi e Giorgio Napolitano. Ci supera solo il Brasile, la squadra carioca che conta cinque vittorie al mondiale. E l’urlo da locali e lidi, si sposta in Piazza Maria Ausiliatrice e lungo Corso Umberto I, accompagnato da clacson e trombe. “Siamo i primi del mondo” si urla a Soverato. Il 1934, 1938,1982 e ora il 2006 sono gli anni d’oro del calcio italiano. Autovetture, camion anche di grosse dimensioni, articolati vari, sfilano per le strade della cittadina jonica e fanno sosta davanti al lungomare zona sud, davanti Piazza Nettuno. A piedi con stretta in mano una bandiera tricolore quasi fosse una staffetta da portare per il prossimo mondiale, corre come un maratoneta un ufficiale dell’arma in pensione, Francesco Battaglia con i suoi 71 anni. Testimonia così la sua gioia per la vittoria. Per le strade di Soverato ci sono anche degli stranieri, tedeschi prevalentemente. Osservano e assistono ai festeggiamenti per il trionfo azzurro. Per la grande vittoria della squadra che in semifinale ha battuto la loro nazione condannandola al bronzo mondiale. Ma non è un problema. Diceva Indro Montanelli: “a guerra finita, ai nemici bisogna stringere la mano”. E così sia anche a Soverato.
Fabio Guarna