Traduzione libera in italiano dal latino – Cicerone – in Catilinam I, 3

TESTO LATINO

An vero vir amplissumus, P. Scipio, pontifex maximus, Ti. Gracchum mediocriter labefactantem statum rei publicae privatus interfecit; Catilinam orbem terrae caede atque incendiis vastare cupientem nos consules perferemus? Nam illa nimis antiqua praetereo, quod C. Servilius Ahala Sp. Maelium novis rebus studentem manu sua occidit. Fuit, fuit ista quondam in hac re publica virtus, ut viri fortes acrioribus suppliciis civem perniciosum quam acerbissimum hostem coercerent. Habemus senatus consultum in te, Catilina, vehemens et grave, non deest rei publicae consilium neque auctoritas huius ordinis; nos, nos, dico aperte, consules desumus.

TRADUZIONE LIBERA IN ITALIANOMa come, una persona autorevole come Publio Scipione, pontefice massimo, mandò a morte senza mandato pubblico Tiberio Gracco, che faceva temere solo limitatamente la saldezza dello Stato, e noi consoli dovremo proseguire a subire Catilina, accanito a distruggere e a mettere a ferro e a fuoco il mondo intero? Non ho intenzione di riportare alla memoria il passato, fatti come quello di Caio Servilio Ahala che uccise con le sue mani il sovversivo Spurio Melio. Ci fu, ci fu un tempo in questa Repubblica tanta virtù che uomini valorosi castigavano il concittadino rivoltoso con maggiore durezza del più indomito dei nemici. Abbiamo un decreto del senato contro di te, Catilina, è di massima severità, allla Repubblica non scarseggiano né la saggezza né l’autorità di questo ordine (ordine senatorio); siamo noi, noi, – lo dico apertamente – i consoli che manchiamo.

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