LA PAROLA D’ORDINE: TURISMO TURISMO E ANCORA TURISMO DI GIANNI ROMANO
Volta pagina la grande stagione turistica a Montepaone lido. Ancora presenze straniere nonostante l’avvicinarsi dell’inverno. La cittadina jonica si conferma il punto di riferimento del comprensorio per la scelta dei vacanzieri di trascorrere i loro giorni di relax. E questa deve essere la parola d’ordine per il rilancio dell’economia del comprensorio: turismo, turismo e ancora turismo Qualificati villaggi, stellate strutture ricettive, ristoranti, pizzerie, pub, gelaterie, formano un tutt’uno che si adopera a trovare e presentare novità che avvicinino e soddisfino la clientela. Fare turismo, infatti, significa, fidelizzare la clientela, attraverso – nel caso dei ristoranti – proposte gastronomiche all’altezza delle aspettative del turista,non visto come il classico “pollo”da spennare,ma al contrario come risorsa,sostentamento,utile a veicolare altri turisti,che per sentito dire, (il c.d. passaparola) scelgono Montepaone lido. Coloro che decidono di trascorrere le proprie vacanze nella cittadina jonica trovano qualità e giuste risposte a ciò che chiedono in una terra che non conoscono. Essi si affidano al grande mondo dell’imprenditoria turistica calabrese per conoscere ed apprezzare al meglio la Calabria. A questo punto, è appena il caso di sottolineare che molte volte la nostra terra non viene valorizzata a sufficienza. Sarebbe infatti opportuno che ogni struttura pluri – stellata, si attivasse a promuovere visite per gli ospiti alla Roccelletta di Borgia, a Serra San Bruno, nei paesi limitrofi, Gasperina, Montauro, Stalettì per conoscerne la storia e le tradizioni. Invece spesso accade che il turista viene lasciato in balia di se stesso. Fare turismo significa fare impresa, fare sistema attraverso una serie di azioni che producano ricadute occupazionali valide, che si traducano in soldini che ritornano nel paese che li ha messi in circolo: in questo caso Montepaone. Utopia,mera visione del turismo,formula astratta? Forse, ma non molto dissimile e distante dalla realtà. Il turismo quello buono, per intenderci, si compone di molti fattori, il primo senza tema di smentita è quello della qualità dei servizi, intesi come vigili urbani, trasporti, raccolta della RSU, qualità del mare indiscutibile, locali aperti e prezzi esposti possibilmente onesti (non si può pagare una bottiglia di acqua di marca sconosciuta, tre euro, ma anche se fosse conosciuta sarebbe effettivamente cara), menù possibilmente anche tradotti in inglese o tedesco. La globalizzazione ormai è imperante ed impone di trattare l’ospite come se fosse veramente il padrone di casa ovvero. È giusto inoltre accogliere i propri clienti anche con un look elegante offrendo luci e musiche giuste nei ristoranti. Anche gli arredi di un locale sono altrettanto importanti come il mangiare bene. Sarebbe opportuno riflettere sui servizi che il turista riceve appena arriva e correggere gli eventuali errori. Si comincia con la colazione. È sicuramente antipatico sentirsi dire alle dieci della mattina” i cornetti li abbiamo finiti, è tardi”; è tardi forse per noi, ma il turista, quello vero, quello che porta i soldi, quello che lavora come un matto per dodici mesi per fare una settimana al mare o un week-end per l’Immacolata, il turista se permettete, si alza alle dieci, con buona pace del barista. Ed allora facciamo qualche cornetto in più, per l’amico turista in ferie che ci gratifica, con la sua presenza e i suoi soldi. Sembra poco ma non lo è. Infine una domanda che è anche un appello. Quando la regione Calabria doterà la fascia jonica di una metropolitana leggera? Sono anni che se ne parla. Capiamo anche il politichese, ma qualche risposta concreta ed apprezzabile la vorremmo pure. Scusate lo sfogo, ma è dettato solamente dall’amore per la nostra terra. La Calabria.
Gianni Romano.