TESTO LATINO
Potestne tibi haec lux, Catilina, aut huius caeli spiritus esse iucundus, cum scias esse horum neminem, qui nesciat te pridie Kalendas Ianuarias Lepido et Tullo consulibus stetisse in comitio cum telo, manum consulum et principum civitatis interficiendorum causa paravisse, sceleri ac furori tuo non mentem aliquam aut timorem tuum sed fortunam populi Romani obstitisse? Ac iam illa omitto (neque enim sunt aut obscura aut non multa commissa postea); quotiens tu me designatum, quotiens consulem interficere conatus es! quot ego tuas petitiones ita coniectas, ut vitari posse non viderentur, parva quadam declinatione et, ut aiunt, corpore effugi! nihil [agis, nihil] adsequeris [, nihil moliris] neque tamen conari ac velle desistis.
TRADUZIONE LIBERA IN ITALIANOCome puoi, o Catilina, gradire la luce e l’aria di questo cielo mentre sei a conoscenza che nessuno dei presenti è all’oscuro che il 31 dicembre dell’anno in cui erano consoli Lepido e Tullo ti sei presentato armato nel comizio, che avevi organizzato una moltitudine di uomini per far fuori i consoli e gli uomini più autorevoli della città e che alla tua stolta iniziativa non si è opposto alcun tuo ripensamento o timore, ma piuttosto la fortuna del popolo romano? Pertanto, sorvolo anche su queste cose (né del resto sono ignote e successivamente ne hai commesse altre); quante volte quando ero designato al consolato hai attentato alla mia vita! Quante volte quando avevo assunto le vesti di console! A quanti tentativi sono scampato (ai colpi) con una leggera mossa del corpo, come si suole dire, ed erano rivolti da sembrare infallibili! Non concludi niente, né ottieni nulla, nonostante tutto non desisti dal tentare e dal volere.