Fonte: Il Quotidiano della Calabria
SOVERATO – “Salviamo il latino e speriamo un giorno possa diventare la lingua ufficiale dell’Unione Europea”. È questo l’appello originale che gli animatori del sito amatoriale Soverato News fanno da un post del seguitissimo blog, dopo la questione che si è aperta sullo studio dell’antica lingua dei romani. Infatti, proprio dalle pagine di un quotidiano estero, il Financial Times, nei giorni scorsi è nato un dibattito sull’utilità di studiare il latino nelle scuole. L’input alla discussione è stato di uno studente liceale italiano che scrivendo al prestigioso quotidiano lasciava intendere come sarebbe preferibile dedicare ore di studio al cinese piuttosto che al latino. Secondo gli amici di Soverato News però, Andrea (questo il nome dello studente) non ha ragione perché a loro giudizio il latino non è assolutamente da considerarsi una lingua morta. Infatti, nel post di Soverato News, non solo viene difesa la lingua di Cicerone ma vengono indicati una serie di siti web in cui il latino è valorizzato oltre ogni immaginazione. Si tratta ad esempio di Ephemeris, un periodico on-line scritto interamente in lingua latina, la cui redazione si trova a Varsavia. Una circostanza che per gli amici di Soverato News non fa certo onore agli italiani. “Insomma – scrivono – bisogna andare in Polonia per trovare qualcuno innamorato della nostra vecchia lingua?”. Ma Soverato news, qualcosa per valorizzare il latino in realtà già da diverso tempo lo sta facendo. Esiste una sezione del blog in cui saltuariamente si possono trovare dei testi latini tradotti dagli animatori del sito. Lo stile è quello di una traduzione libera più che letterale. “Qualche errore – dicono – può capitare, ma l’importante è il senso della traduzione e soprattutto bisogna vivere, come nel caso di alcuni passi tradotti dell’orazione di Cicerone contro Catilina, la “vibrazione” nonché l’emozione che il testo latino ci regala”. Insomma Soverato News difende il latino e pensa che potrebbe diventare la lingua ufficiale d’Europa. E lo fa titolando, forse provocatoriamente, il blog con il motto dell’Unione Europea: “in varietate concordia”. In latino, naturalmente.