Nota da Slow Food Soverato: la giornata del maiale nero

Minestra di verza con maiale nero Quest’anno, slow food Soverato, in occasione della tradizionale uscita  dedicata al maiale ha organizzato una giornata nella provincia di Cosenza,  abbinando come sempre la degustazione alla conoscenza del territorio nei suoi vari aspetti artistici, culturali ed umani in una splendida giornata conviviale.
Il tutto è stato organizzato con la collaborazione del socio Gaetano Cuglietta che ha contattato il dottor Vincenzo Marrapodi come guida nell’escursione di Fiumefreddo.
Un borgo affascinante, a picco sul Tirreno con un formidabile patrimonio storico ed architettonico. Il gruppo slow food, ha potuto visitare i resti del castello, le sale affrescate dal pittore Fiume e molti scorci particolarmente suggestivi di strade e piazze  su cui affacciano palazzi e chiese con portali e cornici in pietra, finemente lavorati. È stata l’occasione per conoscere anche il sindaco di Fiumefreddo, che ha accolto il gruppo in una sala del palazzo municipale, dove sono custoditi importanti dipinti, invitando i soci slow a ritornare per approfondire la visita in altre occasioni, quando saranno aperte alcune chiese ora in fase di restauro.
La sosta all’agriturismo Cupiglione nel comune di Lago ha aperto la seconda parte della giornata, nell’accogliente struttura dove avevano prenotato anche altre comitive,con un pranzo allietato dal gruppo folK di Lago. Il titolare dell’agriturismo, Sonnino  Bruni, ha curato tutto nei minimi particolari.
Un menù a base dei tradizionali sapori a base di maiale, secondo le usanze consentine.
Uno dei sapori più graditi è stato senza dubbio il capocollo di suino nero servito nell’antipasto, accompagnato dalla gelatina, braciolette, frittelle, ricotta, formaggi ed una calda focaccia cotta al forno a legna. La verza servita con le ossa e la carne da quadara ha completato il ricco antipasto.
Anche i primi ed i secondi, hanno completato la carrellata con i sapori del maiale nero. In particolare l’ottimo cosciotto al forno egli involtini di fegato. I piatti sono stati preparati e presentati ai commensali dal bravo ed esperto chef, Filippo Todini, che con la sua aria allegra ha comunicato anche l’amore e la sapienza che mette nelle preparazioni.
In abbinamento i vini offerti dall’azienda Spadafora, che opera a donnici zona D.o.c, e che per lìoccasione ha fatto servire il rosso “Castello svevo” Donnici doc, il “Nerello” rosso, Clabria IGT ed  il Telesio Riserva, rosso Donnici DOC.
È seguita la visita all’azienda, per conoscere da vicino l’organizzazione della struttura e l’origine dei prodotti: il recinto della capre autoctone, l’area riservata all’allevamento semibrado dei suini tra cui quelli neri, le stalle dei cavalli e l’area degli animali da cortile.
Spiccavano nei locali riservati ai prodotti, i capocolli, le pancette, le salsicce appese e lasciate essiccare con il metodo più tradizionale: l’affumicatura e la stagionatura lenta nei locali ventilati.

Una giornata piacevole, ma oltremodo interessante che in linea con la filosofia slow food, invita a riflettere su “cosa c’è nel piatto”, per evitare di arrivare a tavola impreparati su tutta la pratica contadina, artigiana e culinaria che accompagna ogni piatto.

Dulcis in fundo, prima del rientro una breve sosta ad Amantea presso il laboratorio Marano, con le delizie dei fichi, del cioccolato e dei sapori al cedro.
I soci slow food di Soverato, si ripromettono di ritornare all’agriturismo Cupiglione per consegnare l’attestato e le note che hanno redatto durante il pranzo, utilizzando il  metodo sperimentato in altre occasioni: la consultazione dei commensali con l’attribuzione simbolica di chioccioline secondo una scala di valori basati sul gusto.

La fiduciaria Marisa Gigliotti

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