SOVERATO – Ha promesso che parteciperà alla discussione nel prossimo Consiglio comunale solo sul punto che riguarda il Pit. Ovvero l’argomento per il quale un quinto dei consiglieri comunali ha chiesto l’inserimento all’ordine del giorno. Per il resto conferma di autospondersi da consigliere comunale, Antonello Gagliardi dell’Udeur che in una lunga nota stampa rivela le ragioni che lo hanno spinto ad assumere una tale decisione. “Ho maturato, nella mia esperienza – scrive Gagliardi – di Consigliere comunale, sempre più il convincimento che questo mio ruolo deve determinare la volontà, l’orgoglio e il dovere di interpretare le esigenze ed i bisogni della gente”. Una convinzione che però rischia di trasformarsi in una mortificazione, fa capire in buona sostanza Gagliardi, per il ruolo ridotto che la normativa prevede per l’esercizio della funzione di consigliere comunale. Ma per Gagliardi non si tratta soltanto di una questione generale che investe lo status di consigliere ma anche di un fatto che riguarda il civico consesso soveratese e le dinamiche e i dibattiti a contenuto politico che da quest’ultimo scaturiscono. Prima di esprimere il suo disagio l’esponente politico afferma: “mi sono sforzato di impegnarmi, spesso in modo forte e concitato ma sempre con estremo coraggio, buona fede ed onestà intellettuale, senza preconcetti o preclusioni di sorta nei confronti di niente e di nessuno e, soprattutto senza mai personalizzare la politica. Forse – prosegue qualche volta non sono riuscito ad esprimere tutto ciò. Se così è stato chiedo scusa, nel pieno convincimento che mai il sentimento o, peggio, il risentimento personalistico ha guidato la mia parola o il mio impegno”. Quindi Gagliardi lamenta che nel Consiglio comunale “non si riesce a celebrare un dibattito vivo, corretto ma soprattutto chiaro”. Quanto alle sue attività di consigliere di opposizione si rammarica di non riuscire a ricevere “chiarimenti tutti richiesti esclusivamente a fare chiarezza su scelte e situazioni che, oggettivamente, se opportunamente specificate, forse potrebbero trovare non incomprensione ma ampie convergenze di intenti, pur nella diversità dei ruoli, nell’interesse comune”. Gagliardi dopo avere spiegato che una parte responsabilità di tutto ciò sono da attribuirsi alla normativa vigente non manca di evidenziare che la decisione di volersi autosospendere, onde evitare strumentalizzazioni, “non è un attacco indiscriminato – scrive – contro qualcuno o contro qualcosa, ma un ultimo tentativo di far riflettere tutti quanti, incominciando da me stesso, sulla necessità che questo civico consesso ha di registrare dibattiti, se pur forti e leali su ogni scelta e, comunque che investano l’intera città e non parte di essa”. Tale disagio per Gagliardi “può superarsi solo se l’opposizione esercita il ruolo di controllo e di pungolo e se la maggioranza non si trincera dietro una forza numerica che ignora le minoranze”.
Fabio Guarna (Fonte: Il Quotidiano della Calabria)