Soverato, consiglio comunale, ritirata la delibera del revisore unico dei conti

CONSIGLIO COMUNALE, TORNA IL VECCHIO COLLEGIO DEI REVISORI
SI È PARLATO ANCHE DELLA TRASMISSIONE “PANE E POLITICA”
SOVERATO – Il consiglio comunale di Soverato si è aperto con la solidarietà alla città di Chiaravalle, all’intero consiglio comunale e al sindaco della città delle pre-serrre per il vile atto di intimidazione subito la notte scorsa che ha visto la sede dell’assise comunale e dell’Ufficio tecnico distrutti da un incendio di natura dolosa. Dopo la votazione all’unanimità della mozione di solidarietà proposta dal gruppo Apd e fatta propria dall’intero consiglio è intervenuto Gianni Calabretta del centrosinistra progetto per Soverato che, sul tema della legalità, ha fatto riferimento a quanto emerso ieri durante la trasmissione Pane e politica di Rai 3 manifestando ai colleghi consiglieri la sua piena indignazione nei confronti di coloro che interpretano il ruolo di politico in Calabria nel senso di affermazione del proprio potere piuttosto che come servizio alla collettività. L’esponente della minoranza, a nome del suo gruppo, ha proposto al consiglio di votare una mozione che stigmatizzi lo stato di cose in cui versa la politica calabrese. Piero Fazzari, si è detto d’accordo con Calabretta esprimendo solidarietà ai cittadini calabresi onesti che sono la maggioranza nella nostra terra ma che hanno la sfortuna di essere governati da sempre da una classe politica quale è stata dipinta dalla trasmissione di Rai 3. Il Sindaco, Raffaele Mancini ha parlato della necessità di una rivoluzione culturale per cambiare le cose e ha stigmatizzato fortemente quanto accade in Calabria. Durante la discussione si sono registrati diversi interventi, tutti concordi a manifestare sdegno di quanto emerso su Rai 3, anche se non è mancato chi ha tentato di attribuire all’indagine giornalistica un carattere di eccessiva aggressività. Infine, il civico consesso, su proposta di Claudio Rombolà del Cpps ha stabilito che per ragioni di tempo la mozione verrà redatta successivamente per essere trattata e votata nel prossimo consiglio comunale. L’assise è passata quindi a discutere l’unico punto all’ordine del giorno riguardante il ritiro della nomina del revisore unico dei conti deliberata nell’ultima assise comunale. Un punto che è stato inserito all’ordine del giorno in via urgente, alla luce della recente circolare ministeriale  F.L. 05/2007, nella quale si danno indicazioni sul mantenimento fino al termine del mandato dell’organo collegiale nominato precedentemente al varo della finanziaria nei comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti. Claudio Rombolà annunciando la non partecipazione al voto da parte del gruppo Cpps, ha stigmatizzato quanto accaduto sostenendo che si sarebbe potuto evitare. In sostanza con il ritiro della delibera in questione riprende vita senza soluzione di continuità il precedente collegio dei revisori nominati prima della finanziaria. Il diessino Francesco Severino, del gruppo Cpps si è detto concorde nel ritirare la delibera ma ha proposto di procedere come atto susseguente ad una nuova elezione del collegio. L’ipotesi di Severino che parlava a nome del gruppo Apd è sembrata abbastanza insolita tanto che il sindaco ha detto “non sta né in cielo e né in terra”. Infatti caduto il collegio, la nuova votazione dovrebbe essere fatto solo per un unico revisore. Ma la proposta di Severino ha un, seppur debole, elemento di fondatezza. Infatti nella circolare ministeriale si legge: “si evidenzia inoltre – che pur non trattandosi di un collegio perfetto – per evidenti ragioni di funzionalità anche in presenza della modifica normativa sopra citata (comuni inferiori a 15.000 ab. Ndr) si deve comunque procedere alla sostituzione di uno dei componenti dell’organo collegiale ove ciò fosse necessario (per dimissioni, impedimento o altro). Secondo le regole generali art. 235, comma 1 Tuel, l’incarico affidato al nuovo componente avrà durata limitata alla naturale scadenza dell’organo collegiale”. Dunque il collegio resta in vita anche se un componente si dimette. E cosa succede se a dimettersi sono tutti i componenti? E ancora che cosa si intende per altro motivo? Dubbi che comunque resteranno in quanto consiglio ha votato per il ritiro della delibera, facendo tornare al loro posto il vecchio collegio dei revisori precedentemente nominato con il solo voto contrario di Giorla e Severino.

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