Soverato, manifestazione religiose Com.st. da Maria Anita Chiefari

MANIFESTAZIONI RELIGIOSE

Anche la moderna Soverato vanta delle antiche  tradizioni  Pasquali, che si svolgono a  Soverato Superiore, in particolare sono molto conosciute e peculiari “A Cumprunta”, che ha luogo il giorno di Pasqua alle 11.30 in p.zza Roma,  e la processione del”La Galilea”, che si svolge il martedì successivo e che consiste in una   processione del Sacro trittico, ossia Cristo Risorto- Vergine Maria- Apostolo Giovanni, da Soverato Superiore a Soverato Marina. I Suggestivi momenti di pietà popolare rappresentano lo specchio dell’animo dei “soveratani”, che sono legati alla memoria storica e religiosa di un paese, fiero e forte del suo passato, che vanta, ancora oggi, manifestazioni uniche nel suo genere, in cui  si trova la saggezza di un popolo, la tradizione incontaminata, la continuità e l’unione tra passato e presente. Praticamente domenica  di Pasqua nella piazza dell’antico borgo, gremita di gente, rifacendosi all’antica tradizione del “dramma sacro”, si rievoca l’incontro ( in dialetto cumprunta) tra la Madre ed il Figlio Risorto. San Giovanni porta per tre volte la ” buona novella” alla Madonna, che, vestita a lutto, si muove per andare incontro a Gesù Risorto. Nel vederlo accanto a se lascia cadere il mantello nero e, splendida nel suo manto azzurro con la corona sul capo, va incontro al Figlio, piena di gioia. L’incontro della Madonna Addolorata e Gesù Risorto è  seguita dall’esplosione di gioia dei fedeli, che, consci che il Risorto ci prepara una festa senza fine, con un lunghissimo applauso  urlano: “Regina del cielo, rallegrati, Cristo tuo figlio è risorto”. Il martedì dopo Pasqua il popolo rievoca l’apparizione di Cristo Risorto ai discepoli in Galilea. È appunto dal luogo di questa apparizione che questo giorno viene chiamato: “Martedì di Galilea”. La Galilea è caratterizzata dalla tradizionale processione, che dopo la santa messa accompagna, in un clima di allegria, i simulacri della Vergine Maria, del Cristo Risorto e dell’Apostolo Giovanni, portati a spalla dagli apostoli, nella vicina marina accompagnati dalle note festose della banda.  Le origini di questa tradizionale processione risalgono al tempo in cui la cittadina era sita sulla collina circondata dal fiume Beltrame (oggi Soverato), distrutta dal terremoto del 1783 i cui ruderi sono ancora visibili in quella che oggi si chiama Soverato Vecchia. Da qui aveva inizio la processione, durante la quale venivano portate le statue della Madonna, del Risorto e di San Giovanni Apostolo, che si fermava poi  nella contrada definita, per questo, Santicelli, vicino alla Torre di Carlo V, denominata anche Torre di Galilea. Dopo la ricostruzione di Soverato Superiore, la tradizione non si è spenta e la processione, partendo dalla Chiesa di Soverato Superiore giunge a Soverato Marina fino alla Chiesa del Rosario (un tempo chiesetta di S.Maria di Poliporto), dove  i tre simulacri possono ricevere la visita dei fedeli. La processione è  stata così  cantata  nel 1846 dal poeta davolese Saverio Tucci.

Maria Anita Chiefari

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