Vincenzo Guarna, illustre uomo di cultura

Satriano, consegnata ai figli una targa ricordo nel corso di una toccante manifestazione
Vincenzo Guarna, illustre uomo di cultura
art. di Raffaele Ranieri (Gazzetta del Sud del 12/04/2007)

Vincenzo Guarna Satriano – Ricordare, a poco più di un anno dalla sua immatura scomparsa, l’illustre uomo di cultura satrianese prof.Vincenzo Guarna. È stato lo scopo della conferenza dibattito che si è tenta nell’auditorium dell’istituto alberghiero di Soverato, in collaborazione con la Pro-Loco di Satriano e la scuola superiore. Alla manifestazione era anche presente l’assessore alla cultura di Satriano, Valentino Delfino.
In apertura, dopo la proiezione di un filmato d’archivio dello scomparso, la presidente della Pro Loco di Satriano, dott.ssa Rosanna Paravati, ha consegnato ai figli, prof.Fabio e dr.ssa Francesca, una targa in ricordo del Padre “per le sue qualità umane culturali,morali e professionali”. Dopo il saluto e il ricordo da parte dell’attuale Preside dell’Istituto, Paolo Riverso, ha preso la parola il prof. Antonio Barbuto, docente all’università “La Sapienza” di Roma, il quale, nella sua relazione, ha preferito tratteggiare la figura dell’insigne scomparso soprattutto dal punto di vista umano, rinviando ad altre occasioni una adeguata dissertazione scientifica sull’opera. Barbuto ha voluto raffigurare ai numerosi convenuti, uomini di cultura, semplici cittadini e vecchi amici, un Vincenzo Guarna come si muoveva nella vita quotidiana. «Era un prodigo – ha detto – attaccato alla vita, amante della lettura, delle novità editoriali soprattutto su Montale. Non ha mai esercitato il suo potere di dirigente – ha continuato – agiva confidando nella buona fede degli altri, ma era un vero Professore, magistrali erano le sua lezioni».
Barbuto ricorda anche qualche aneddoto ed episodio al quale ha assistito: «Siamo divenuti fraterni amici grazie a Montale; ancora universitario vendette la cravatta per comprarsi un testo su Montale del quale sapeva tutto a memoria». E ha concluso: «Era l’uomo senza miti, il deserto, con una superficialità apparente, ma dotato di grande acume con una compostezza e cultura sottile, delicata, elegante».
Numerosi gli interventi, tra i quali i prof. Domenico La Torre, Antonio Brescia, Nicola Limardo e Franco Mercurio.

Raffale Ranieri

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