Birra, bevanda rinfrescante . Bionda o bruna che sia .

Con l’avvio dell’estate parte anche la voglia di dissetarsi. Fra le tante bevande di rimedio alla sete vogliamo parlarne di una,consumata  in tutte le stagioni, e che durante i mesi caldi mantiene alte le sue richieste. È la birra, proprio lei. La bibita (sembra giusto chiamarla così se pensiamo all’idea rinfrescante che si porta dietro durante le stagioni calde) in genere a non alta gradazione alcolica che il vocabolario definisce come “bevanda fermentata che si fa con orzo e luppolo”.  Se pensiamo alla stagione estiva non possiamo non tornare a parlare della birra. Una bevanda che ancora oggi viene spesso associata dai pubblicitari alla donna, in quel binomio birra chiara = bionda e birra scura = bruna che ha sempre colpito la fantasia maschile. Infatti si è passati dalle stupende bellezze di fine secolo alle top model di questi ultimi anni abbinate a splendide coreografie spesso dai colori e motivi estivi, che diventavano oggetto di desiderio del pubblico insieme alla dissetante bevanda. Che sia bionda o che sia scura, la bevanda è sempre rinfrescante. Anche se forse la bionda si presta meglio a dissetare. La birra ha una storia millenaria anche se non si sanno con esattezza le sue origine. Alcuni sostengono sia nata in Mesopotamia, altri in Egitto, altri ancora addirittura a Malta. Di vero c’è  che laddove ci sia produzione di cereali lì si produce birra. La professione di birraio sembra che sia nata in Mesopotamia, mentre in Egitto, la “bionda” veniva considerata cibo e medicina. Per parlare invece di popoli a noi prossimi e per tradizione produttori di vino e non di birra, c’è da segnalare che la Grecia, sebbene non fosse una grande produttrice di questa refrigerante bevanda ne consumava molta di produzione Fenicia, in occasione delle feste dedicate a Demetra, dea delle messi. E di birra se ne faceva uso anche durante i giochi olimpici essendo proibito l’uso del vino. Neanche i Romani erano grandi consumatori di birra anche se qualche famoso personaggio dell’epoca come il governatore della Britannia Agricola fu un convinto sostenitore della bontà della bevanda che era in concorrenza con il vino. Quest’ultima contrapposizione (vino – birra ) continua sino ai giorni nostri, tanto che in Italia all’inizio del ‘900 poiché il consumo di birra andava crescendo si generò la protesta di molti produttori di vino che riuscirono a ottenere dai Governi dell’epoca una serie di leggi a loro favore (citiamo la legge Marescalchi del 1927). Leggi che avevano l’obiettivo di proteggere la produzione del vino a discapito dell’incremento di vendita della birra. In particolare venne richiesta una particolare licenza per la vendita di prodotti a “bassa gradazione alcolica”. Una circostanza che finiva con il limitare la produzione di birra. Tali limitazioni nel corso del tempo con l’incremento della produzione di birra  sono venute meno. Infatti dal 1960 la birra è entrata nell’ordinaria catena alimentare destinata alle famiglie e capita molto spesso vederla sulla tavola degli italiani.

f.g.

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