22.08.07 – 17,57 – L’ultimo bollettino del National Hurricane Center di Miami, il numero 38, riclassifica Dean a categoria 2. La tempesta tropicale sembra dunque essersi risvegliata, anche se la categoria 2 è ancora lontana da quella 5 raggiunta nei giorni scorsi dall’uragano. Così recita una parte dell’ultimo bollettino “…MAXIMUM SUSTAINED WINDS HAVE INCREASED AND ARE NOW NEAR 100 MPH…160 KM/HR…WITH HIGHER GUSTS. DEAN IS A CATEGORY TWO HURRICANE ON THE SAFFIR-SIMPSON SCALE. ONLY A SMALL AMOUNT OF ADDITIONAL STRENGTHENING IS LIKELY PRIOR TO LANDFALL.
Ma come si forma un uragano e come mai la sua forza muta con una certa frequenza registrando alti e bassi? Tentiamo di spiegarlo senza pretesa di scientificità, invitando chi volesse saperne di più a consultare testi o riviste scientifice nonchè a seguire qualche documentario che di tanto in tanto la nostra tv ci fa vedere. Una televisione (scusate la parentesi) che in genere spende purtroppo molto più del suo tempo in altro genere di trasmissioni: es. reality etc. Tornando a noi, in linea generale possiamo dire che il fenomeno degli uragani riguarda i mari caldi e si tratta di una manifestazione atmosferica che si ripete soltanto in determinati periodi dell’anno. In sostanza l’uragano nasce quando la temperatura del mare va al di sopra dei 26 gradi celsius su una profondità calcolata di 80 metri e contemporaneamente l’aria dell’alta atmosfera è fredda. Avviene che l’aria calda essendo più leggera tende ad alzarsi aspirando in alto l’umidità del mare che va formando delle nuvole. Intanto anche i venti si muovono verso l’alto generando un movimento a spirale delle nuvole che girano intorno all’occhio. Praticamente con la salita delle masse d’aria riscaldate si produce la condensazione dell’umidità dell’aria e la liberazione di grandi quantità di energia calorica che a sua volta spinge ancora più in alto le masse di aria. Pertanto a terra la pressione diminuisce fortemente mentre la forza del vento aumenta considerevolmente e altra aria calda viene risucchiata a mò di spirale. Quindi le nubi della zona depressionaria cominciano a ruotare attorno ad un centro detto “occhio ” che non ha vento e nubi. Intanto il cerchio di nuvole alte più di dieci Km si muove a spirale attorno all’occhio rappresentando la parte più attiva della tempesta che si sposta portando enormi quantità d’acqua e di vento nonchè danni e devastazione nelle zone che colpisce. A seconda del punto dove passa, dunque, l’uragano tende a diminuire o aumentare la sua forza, condizionata principalmente dai fattori acqua calda/aria fredda