Catilinarie (Traduzione libera in Italiano) Liber II, 18

TESTO LATINO

Unum genus est eorum, qui magno in aere alieno maiores etiam possessiones habent, quarum amore adducti dissolvi nullo modo possunt. Horum hominum species est honestissima (sunt enim locupletes), voluntas vero et causa inpudentissima. Tu agris, tu aedificiis, tu argento, tu familia, tu rebus omnibus ornatus et copiosus sis et dubites de possessione detrahere, adquirere ad fidem? Quid enim expectas? bellum? Quid ergo? in vastatione omnium tuas possessiones sacrosanctas futuras putas? An tabulas novas? Errant, qui istas a Catilina expectant; meo beneficio tabulae novae proferentur, verum auctionariae; neque enim isti, qui possessiones habent, alia ratione ulla Salvi esse possunt. Quod si maturius facere voluissent neque, id quod stultissimum est, certare cum usuris fructibus praediorum, et locupletioribus his et melioribus civibus uteremur. Sed hosce homines minime puto pertimescendos, quod aut deduci de sententia possunt aut, si permanebunt, magis mihi videntur vota facturi contra rem publicam quam arma laturi.

TRADUZIONE LIBERA IN ITALIANO

Il primo genere è fatto di persone che, pur schiacciate da debiti molto grandi, hanno proprietà ancora maggiori dalle quali non possono in nessun modo separarsi, per un amore eccessivo.  Fanno parte di questo insieme gli uomini più degni (infatti sono benestanti), ma  le loro necessità e la loro causa sono le più ignobili. Tu sei carico di terre,  tu di abitazioni, tu di argento, tu di schiavi, tu di beni di ogni tipo, tu sei ricco e sei indeciso a togliere una sciocchezza ai tuoi possedimenti per guadagnare credito? Che attendi? Una guerra? Che cosa, dunque? Pensi che nello sconquasso generale i tuoi beni la faranno franca? O attendi una cancellazione dei debiti? È un errore attenderla da Catilina; sarà mia cura fissare nuovi registri, ma con vendite all’asta. Del resto, è questo il solo modo per salvare i possidenti. Se avessero voluto ricorrere tempestivamente a queste misure, evitando di resistere (far fronte) agli usurai con il ricavato delle rendite fondiarie – che è una follia – avremmo in loro cittadini più ricchi e più onesti. Ma ritengo che questi uomini rappresentino il pericolo più piccolo, in quanto è possibile farli ricredere  o, se continuano, mi sembrano nelle condizioni di augurarsi (al massimo) il disfacimento della Repubblica piuttosto che impugnare le armi.

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