Catilinarie (Traduzione libera in Italiano) Liber II, 26

TESTO LATINO

Quae cum ita sint, Quirites, vos, quem ad modum iam antea dixi, vestra tecta vigiliis custodiisque defendite; mihi, ut urbi sine vestro motu ac sine ullo tumultu satis esset praesidii, consultum atque provisum est. Coloni omnes municipesque vestri certiores a me facti de hac nocturna excursione Catilinae facile urbes suas finesque defendent; gladiatores, quam sibi ille manum certissimam fore putavit, quamquam animo meliore sunt quam pars patriciorum, potestate tamen nostra continebuntur. Q. Metellus, quem ego hoc prospiciens in agrum Gallicum Picenumque praemisi, aut opprimet hominem aut eius omnis motus conatusque prohibebit. Reliquis autem de rebus constituendis maturandis, agendis iam ad senatum referemus, quem vocari videtis.

TRADUZIONE LIBERA IN ITALIANO

Stando così le cose, o Quiriti, voi, come già vi dissi prima, difendete i vostri tetti (le vostre case) con vigilanti e custodi; per quanto mi riguarda,  mi sono preoccupato affinché la città presidiata contro ogni movimento e tumulto contro di voi.  Tutti i vostri abitati di coloni ed i municipi, avvisati da me di questa incursione (scorreria) di Catilina, difenderanno senza difficoltà (lett. facilmente) le proprie città e i propri confini; i gladiatori, che egli reputava gli avrebbero dato un grandissimo aiuto (una grandissima mano), sebbene abbiamo coraggio maggiore di quello di parte dei patrizi, saranno contrastati tuttavia dalle mie forze. Quinto Metello, che io ho disposto nell’agro Gallico e Piceno, o schiaccerà l’uomo o di lui fermerà qualsiasi tentativo di movimento. Per tutto il resto da stabilire, da affinare, da effettuare, riferiremo al Senato che sapete essere già convocato.

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