TESTO LATINO
Quae quoniam in senatu inlustrata, patefacta, comperta sunt per me, vobis iam exponam breviter, Quirites, ut, et quanta et quam manifesta et qua ratione investigata et comprehensa sint, vos, qui et ignoratis et expectatis, scire possitis. Principio ut Catilina paucis ante diebus erupit ex urbe, cum sceleris sui socios huiusce nefarii belli acerrimos duces Romae reliquisset, semper vigilavi et providi, Quirites, quem ad modum in tantis et tam absconditis insidiis salvi esse possemus. Nam tum, cum ex urbe Catilinam eiciebam (non enim iam vereor huius verbi invidiam, cum illa magis sit tiunenda, quod vivus
exierit), sed tum, cum illum exterminari volebam, aut reliquam coniuratorum manum simul exituram aut eos, qui restitissent, infirmos sine illo ac debiles fore putabam.
TRADUZIONE LIBERA IN ITALIANO
Io ho scoperchiato, messo in evidenza, illustrato ogni cosa in Senato, non ho altro che presentarvi brevemente i fatti, o Quiriti, affinché voi che ne siete all’oscurate e avete desiderio di venirne a conoscenza, possiate valutarne (sapere) l’entità, l’evidenza e in
quale maniera siamo stati investigati e messi sotto controllo. Per prima cosa, non appena Catilina qualche giorno addietro, si è dileguato lasciando a Roma i complici del suo progetto criminale, i capi più spietati di questa guerra nefasta, io, o QUiriti, ho sempre tenuto gli occhi addosso e provveduto alla nostra salvezza, sebbene tra insidie terribili e nascoste. Infatti, quando cercavo di esiliare Catilina (non ho il timore di provocare giudizi sfavorevoli quando uso l’espressione ‘esiliare”; anzi mi rimprovero che Catilina se ne sia
andato vivo), dunque, quando volevo metterlo al bando, ritenevo che tutta la compagine dei congiurati lo avrebbe seguito o che chi restava (a Roma), senza di lui, avrebbe perduto forza e sicurezza.