TESTO LATINO
Itaque hesterno die L. Flaccum et C. Pomptinum praetores, fortissimos atque amantissimos rei publicae viros, ad me vocavi, rem exposui, quid fieri placeret, ostendi. Illi autem, qui omnia de re publica praeclara atque egregia sentirent, sine recusatione ac sine ulla mora negotium susceperunt et, cum advesperasceret, occulte ad pontem Mulvium pervenerunt atque ibi in proximis villis ita bipertito fuerunt, ut Tiberis inter eos et pons interesset. Eodem autem et ipsi sine cuiusquam suspicione multos fortis viros eduxerant, et ego ex praefectura Reatina complures delectos adulescentes, quorum opera utor adsidue in rei publicae praesidio, cum gladiis miseram. Interim tertia
fere vigilia exacta cum iam pontem Mulvium magno comitatu legati Allobrogum ingredi inciperent unaque Volturcius, fit in eos impetus; educuntur et ab illis gladii et a nostris. Res praetoribus erat nota solis, ignorabatur a ceteris. Tum interventu Pomptini atque Flacci pugna, quae erat commissa, sedatur. Litterae, quaecumque erant in eo
comitatu, integris signis praetoribus tradunturipsi comprehensi ad me, cum iam dilucesceret, deducuntur. Atque horum omnium scelerum inprobissimum machinatorem, Cimbrum Gabinium, statim ad me nihildum suspicantem vocavi; deinde item accersitus est L. Statilius et post eum C. Cethegus; tardissime autem Lentulus venit, credo quod in
litteris dandis praeter consuetudinem proxima nocte vigilarat.
TRADUZIONE LIBERA IN ITALIANO
Quindi, ieri, ho convocato i pretori Lucio Flacco e Caio Pompino, cittadini di provato valore e della massima devozione alla Repubblica, per esporre loro lo stato delle cose, li ho informati sul mio progetto. Immediatamente, senza esitazione, senza alcuna osservazione,
in quanto nutrono per la Repubblica i sentimenti più nobili, hanno accettato l’incarico e, verso il tramonto, si sono mossi in segreto verso ponte Milvio. In quel luogo, nascondendosi nelle vicine abitazioni, si sono divisi in due gruppi così da avere in mezzo il
fiume Tevere e il ponte. Senza provocare alcun minimo sospetto, avevano portato al loro seguito molti uomini coraggiosi e io avevo inviato dalla prefettura di Rieti un gruppo di giovani muniti di armi di cui spesso mi avvalgo della loro opera a presidio della Repubblica.
Si erano fatte quasi le tre del mattino, quand’ecco giungere al ponte Milvio gli ambasciatori degli Allobrogi con grande seguito e Volturcio, vengono subito attaccati, da entrambi gli schieramenti si sfoderano le spade. Soltanto ai pretoni erano note tutte le cose, gli
altri non sapevano nulla. Quindi per intervento di Pompino e Flacco, lo scontro che era iniziato, cessa. Tutte le lettere scoperte nelle mani degli uomini del seguito sono rimesse ai pretori con i sigilli integri e all’alba gli arrestati vengono condotti da me. Io faccio
convocare con immediatezza lo scellerato artefice di tutte questi gravi misfatti Cimbro Gabinio che non sospettava nulla; quindi convoco anche Lucio Statilio e, dopo di lui, Cetego; per ultimo in ordine di tempo arriva Lentulo, probabilmente perché la notte precedente contrariamente alle sue abitudini, era stato sveglio per scrivere la
sua lettera.