Prosegue il dibattito sulla conurbazione. Di seguito uno spunto di Fabio Guarna, pubblicato nei giorni scorsi su “Il Quotidiano della Calabria”.
Cosa ha previsto la finanziaria del 2008 per le Unioni di Comuni? Un interrogativo che dovrebbe far riflettere gli enti locali del basso jonio che sembra abbiano deciso di volersi associare, anche se, ancora di definito non c’è molto, tranne che per l’Unione Terre dello Jonio proposta da Mancini per la quale è previsto un incontro nei prossimi giorni fra i sindaci rientranti nel progetto. Ebbene secondo un’indagine pubblicata sul quotidiano “Italia Oggi” nei giorni scorsi, in Italia c’è stata una proliferazione di unioni che ha riguardato prevalentemente i comuni con un numero basso di abitanti. Lo si evince, come segnala il quotidiano economico che utilizza i dati dell’Anci, dal fatto che “Dal 1999 al 2007 le unioni sono cresciute in modo esponenziale passando da 16 a 290. Sul totale dei municipi italiani (8.103) sono 1.313 quelli associati in un’unione – prosegue Italia Oggi – per un totale di 4,38 milioni di abitanti”. Il numero dei servizi offerti ai cittadini grazie alle unioni sono notevolmente aumentati ma il merito va secondo Mauro Guerra, coordinatore Anci unione di comuni e sindaco di Tremezzo (Co) “ai comuni aderenti”. L’osservazione del primo cittadino di Tremezzo va valutata con molta attenzione. Infatti secondo quest’ultimo “le risorse destinate dallo Stato alle unioni sono insufficienti e di fatto congelate al livello del 2003”. Naturalmente si tratta pur sempre di contributi che vanno a beneficio dei comuni associati anche se la finanziaria 2008 sembrerebbe avere destinato le stesse somme che furono stanziate nel 2003 nonostante l’aumentare del numero di unioni di comuni. Vero è che si tratta di questioni che ancora sembrano lontane dall’essere affrontate dai comuni del basso jonio ma non si può non riflettere che se a piangere per i bilanci a secco sono un po’ tutti gli enti locali (cfr. dichiarazione di Michele Drosi, sindaco di Satriano nell’ultima intervista a “Il Quotidiano”), non è detto che una volta uniti la necessità di fondi per gestire più servizi insieme non diventi una delle priorità rivendicata questa volta non da un solo comune ma da un’intera unione. Quando si dice che l’Unione fa la forza ….
Fabio Guarna (Il Quotidiano)