Incidente aereo in Venezuela, ancora mistero.

VENEZUELA Nulla ancora nulla si riesce a sapere della fine che ha fatto il let 410 con a bordo 8 italiani su 14 persone a bordo, scomparso nelle acque dell’arcipelago di Los Roques, dopo, come si sospetta un ammaraggio di emergenza. Nessun resto del relitto è stato rinvenuto nonostante l’impiego di mezzi aerei e navali fra cui la F-21 dell’Armada Venezuelana. Il fratello del pilota precipitato Esteban Bessil ha chiesto che le autorità del Venezuela si facciano supportare da Italia e Svizzera nelle ricerche. La circostanza di non trovare alcun elemento galleggiante fa supporre che l’ammaraggio del mezzo sia stato eseguito perfettamente ma che i passeggeri siano rimasti incastrati a bordo non riuscendo ad aprire il portello per la pressione dell’acqua che rapidamente ha cominciato a sommergere l’aereo bimotore della Transaven. Ma si tratta di ipotesi.  Fin quando non si troveranno tracce concrete del mezzo, resteranno ipotesi che gettano nello sconforto ma che dall’altro lato non azzerano le speranze di trovare qualche buona notizia. La possibilità di trovare qualche sopravvissuto, ribadita più volte dagli esperti, è lontanissima dalla realtà e quasi impossibile. Diventa indispensabile quindi non arrestare le ricerche e conoscere – se dovesse essere confermata l’ipotesi più drammatica che sembrerebbe quella più accreditata- dove giacciono i corpi dei malcapitati passeggeri e recuperarli in tempi rapidi.

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