Sudan/Darfur: sfollati e disperati – appello di Amnesty

“Guardate i campi… non c’è sicurezza, non ci sono scuole. Questa sarà una generazione di ragazzi e ragazze arrabbiati.” (Un attivista di etnia Masalit). Mentre perdura il ritardo nel dispiegamento della nuova forza di peace-keeping da parte dell’UNAMID, la popolazione del Darfur paga pesantemente le conseguenze del conflitto: oltre 90.000 persone uccise, altre 200.000 decedute per malnutrizione, malattie o altre cause legate al conflitto e più di 2,3 milioni in fuga dalla guerra, nella speranza di trovare sicurezza altrove. Numerose famiglie sono state costrette a spostarsi più volte, perché le zone in cui avevano cercato riparo erano state attaccate….”. Comincia con queste parole un appello che Amnesty International ha lanciato il 27/02/08 e che è ancora attivo. Lo si può sottoscrivere on-line sulla pagina web dell’Amnesty in cui appare e riguarda la richiesta di facilitare il dispiegamento e le operazioni dell’UNAMID. Una solida forza di pace, con un altrettanto robusto mandato rivolto alla protezione dei civili, è fondamentale per migliorare significativamente l’incolumità e i diritti umani delle persone sfollate in Darfur”.

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