16 luglio, giornata storica per la collettività satrianese – Fra i tanti ricordi la riparazione dell’orologio ordinata dall’allora commissario prefettizio, maresciallo Francesco Guarna
di Raffaele Ranieri
Il 16 luglio rimane sempre per Satriano una giornata storica della quale ancora oggi rimangono i segni non solo e non tanto sui beni materiali,ma anche e soprattutto nell’intimo di quanti hanno vissuto quei terribili momenti. Come era ed è nella tradizione si festeggiava la ricorrenza della Madonna del Carmelo.La popolazione,pur seguendo con trepidazione le vicende belliche che arrivavano dai vari fronti, dopo aver partecipato alla Messa “Cantata” del mattino aveva da poco lasciata la Chiesa Madre Nel cielo improvvisamente appare uno stormo di aerei “nemici” che con un rombo assordante e minacciando lutti e distruzione scendono e sorvolano a bassa quota l’abitato. Le carlinghe si aprono e sull’abitato di Satriano scendono inesorabili centinaia di bombe esplodendo lungo le strade,sulle case da nord a sud,da est a ovest. Centinaia di abitazioni vengono distrutte,rase al suolo. L’attrazione maggiore è la Chiesa Madre,dove molto probabilmente si sapeva che doveva esserci radunata la gente. La Chiesa Madre “ferita” in modo mortale, in parte resistette. La Statua della Madonna del Carmelo finì sepolta sotto le macerie. Una statua con più immagini,scultura molto antica, e alla quale la popolazione era devota. La Chiesa,un’ala specialmente,fu un cumulo di macerie, venne distrutto il campanile di destra,il vecchio orologio funzionante con i contrappesi finì a terra .La popolazione si è salvata,non ci sono state vittime,ma solo qualche ferito: si è convinti(la credenza popolare lo sostiene ancora)che sia stata la Madonna del Carmelo ad attrarre su di se le “bombe” più pericolose. Si scavò poi tra le macerie e la gente gridò al prodigio: si ritrovò la complessa statua della Madonna del Carmelo integra,così come la si può ammirare,anche se “ripulita”,oggi. Da allora,da quel 16 luglio 1943,la Madonna è divenuta la Co-Patrona di Satriano ed ogni anno la giornata viene ricordata con particolare e sentita solennità e devozione. Anche il vecchio orologio venne riparato: Diede l’ordine l’allora Commissario Prefettizio,non più Podestà, maresciallo della Finanza in pensione Francesco Guarna,che aumentò a datare da allora la paga giornaliera ad una lira al giorno a Vincenzo Diaco che aveva l’incarico oltre che di ripararlo,anche di “controllare e regolare”,due volte al giorno, le grosse pietre che bilanciavano il funzionamento del vecchio orologio meccanico.