L’Italia può vantare molti ricercatori inseriti nel progetto dell’Lhc (Large Hadron Collider). A collaborare all’iniziativa infatti sono centinaia di studiosi “made in Italy” insieme a quelli di tante altre nazioni. Un numero molto alto come lo è anche quello dei ricercatori americani. Intanto dopo il primo lancio di fasci di protoni che ieri hanno attraversato i 27 Km dell’anello acceleratore in senso orario e antiorario, si attende la settimana successiva quando cominceranno nuovi esperimenti. L’inaugurazione ufficiale del Large Hadron Collider è prevista per il 21 ottobre e in quel periodo è probabile che la macchina comincerà a lavorerare ad energia 5 Tev per poi raggiungere nei primi mesi del nuovo anno quella di 7 Tev. Il TeV è un multiplo dell’elettronvolt ed equivale a 1.000 miliardi di Ev.