Serie A quinta giornata: Il ritorno del re e altre storie

Qualche settimana fa dicevamo: “Aspettando Ronaldinho, ecco a voi Zarat…inho”.
Buone notizie, il fenomeno di Porto Alegre è arrivato, segnando un goal nella partita più importante, il derby.
Ah, un dettaglio… il goal è quello decisivo.
Certo, è ancora appesantito, un po’ in dubbio se fare la foca in mezzo al campo, giocando con il tricheco Gattuso, o prendere in mano il gioco, come gli piace, ma finalmente c’è un po’ di sostanza.
Mentre il sovrano del calcio recupera, Zarat…inho continua a stupire.
È notizia di queste ore, l’argentino non si ferma più, “ mata”  il Torino con un missile da fuori area che sa di goal da Premier League ( campionato in cui il ragazzo ha militato) e spedisce la Lazio in vetta.
La Sampdoria non ne vuol proprio sapere di vincere, ma c’è da sottolineare che l’attacco tipo è Cassano – Del Vecchio.
Considerazione: Cassano è da sempre una mezza punta, lunatica, geniale, ma tendente all’appannamento facile. Il buon Del Vecchio è un onesto centrocampista esaltatosi negli ultimi due anni, con un passato non trascurabile nel Catanzaro,.
Domanda a Mazzarri: perché?
Domanda a Garrone, patron della Samp: perché?
Domanda a Ranieri che tiene fuori Giovinco, unico che potrebbe dare fantasia e cervello ossigenato a un centrocampo che ricorda una trincea sul fronte occidentale: perché?
Risposta alla domanda 1): non è colpa di Mazzarri, l’organico che si ritrova non è all’altezza delle ambizioni della Samp.
Risposta alla domanda 2):  Garrone in estate ha voluto una campagna sparagnina e quindi occorre ritornare  sul mercato a gennaio, anche a costo di prendere Tovalieri o Pancev, perché Bellucci è solo l’omonimo della divina Monica e Bonazzoli ha la mobilità di Ferrara ( Giuliano, non Ciro…).
Risposta alla domanda 3): perché Ranieri ancora non si fida del più grande giovane talento del calcio italiano.
Claudio, non faccia come la classe dirigente del nostro Paese, si affidi ai ragazzi in gamba!

Antonio Soriero

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