Serie A sesta giornata – La Signora in crisi

La “Signora” è in crisi, di idee e di gioco innanzitutto.

Sbiadisce dopo due tempi infausti di fronte a un Palermo rigenerato dalla cura Ballardini e da un Miccoli in formato castiga-Juve.

Fabrizio si toglie una soddisfazione, punendo la squadra che lo ha bistrattato, mentre Alex, il vecchio capitano bianconero, prova con una punizioncina a raddrizzare un risultato nato male e finito peggio…In mezzo c’è tutta la confusione di Ranieri che proprio non sa come collocare Giovinco, quasi fosse un ferro caldo da  maneggiare, e la triste muscolarità del centrocampo juventino, appannato fino all’indecenza.

Se infatti Poulsen è un’onesta ex riserva del Siviglia, strapagata da una dirigenza naif, Momo Sissoko è una ruspa irrazionale: basta farlo “sbarellare” un po’ ed ecco che l’espulsione è assicurata.

Tuttavia, il vero tallone d’Achille di una Juve che vorrebbe “fare le nozze coi fichi secchi”, è l’imbarazzante difesa coordinata da un illustre bidone scandinavo, per gli amici Mellberg, e completata  da una vecchia conoscenza del litorale livornese, Knezevic.

Può una squadra che ha ambizioni da Juventus (ma giusto quelle) puntare su difensori da Siena o Chievo? La risposta arriverà forse da un atteso mercato di gennaio che dovrebbe portare sotto la Mole almeno un rinforzo di qualità. È presto per  dire che posto  occuperà la Juve in classifica a inizio anno, ma almeno provarci….

Intanto Milito prosegue il suo personale show al  Genoa, vincendo la “tango-sfida”  contro Lavezzi e accompagnando i suoi sempre più su.

Protagonista della domenica è però l’Udinese.

La squadra del patron Pozzo è stata costruita veramente bene e i risultati si vedono.

Inler continua la recita dell’anno scorso e detta poesia in mezzo al campo, in più l’attacco friulano è davvero  stellare. Quagliarella ha notevoli mezzi tecnici e sta recuperando fiducia e Di Natale è un grande genio parzialmente compreso del nostro calcio. Se continuano a giocare così, nulla è proibito.

Antonio Soriero

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