SATRIANO – Ce ne stiamo occupando da diverso tempo e sembra – come racconta l’ideatore – che i tempi siano maturi. Ci riferiamo alle “doparie”, l’interessante strumento di partecipazione popolare, inventato da Raffaele Calabretta, ricercatore del CNR. Nei giorni scorsi su “Il Quotidiano della Calabria”, è stato pubblicato un articolo firmato da Fabio Guarna che di seguito riportiamo.
Raffaele Calabretta, ricercatore del CNR e satrianese doc, prosegue la sua marcia per affermare le doparie, un avvincente strumento di partecipazione democratica che consiste in una sorta di consultazione referendaria a cui sono interessati i cittadini, per decidere questioni importanti e che si distingue dalle primarie che come è noto riguardano la scelta dei candidati. Dell’iniziativa ce ne siamo occupati in passato, siamo stati – lo diciamo con un certo orgoglio – fra i primi . Oggi, stando a quanto ci racconta l’ideatore, i tempi sembrano maturi e lo dimostra l’attenzione che alle doparie sta dedicando in questi giorni la stampa nazionale. Dopo l’intervista in diretta di Calabretta a Rainews24, il quotidiano “la Repubblica” nella rubrica “Linea di confine” ha dedicato due articoli alle primarie a firma di Mario Pirani. Nel primo il cui titolo, riassume bene l’obiettivo delle primarie “Impedire che i soli se la cantino da soli”, Pirani, ammette che in un primo tempo Calabretta gli era sembrato come “uno degli immancabili ‘inventori’ che incombono da sempre nelle redazioni”, ma poi si era dovuto ricredere. E lo dimostra l’articolo pubblicato sempre su Repubblica, qualche giorno dopo titolato “Chi ama e chi no le pulizie di Pasqua”, nel quale Pirani, sebbene collochi la proposta delle doparie in un dibattito interno alla sinistra – restringendo di fatto l’applicazione dell’idea di Calabretta – si rivela interessato allo strumento partecipativo, citando una breve rassegna delle e-mail ricevute da Repubblica sull’argomento, fra cui quella del Prof. Mario Staibano, primario cardiochirurgo ed ora responsabile sanità dell’Italia dei Valori in cui si legge: “In un momento di vuoto di idee e di drammatico calo di interesse per la politica solo il recupero di una democrazia partecipativa può far sperare in una riscossa. L’introduzione delle doparie nelle questioni della sanità avrebbe rappresentato un freno alla invadenza politica negli ospedali da tutti invano criticata.” Il dibattito sulle doparie dunque è aperto, e ovviamente anche Facebook, il potente social network sta facendo la sua parte con un gruppo dedicato all’idea del satrianese calabretta. E ovviamente, nell’era di internet, per saperne di più e restare aggiornati, è stato allestito un sito: www.doparie.it .
Fabio Guarna (fonte: Il Quotidiano delle Calabria)