La Trap…pola commento ad Italia Irlanda

E alla fine ce l’ha fatta…. Con quell’occhio smaliziato di chi le ha viste e passate tutte, con quell’aria fintamente moderata, ma in realtà euforico dentro.
Al Trap è riuscita una partita “trapattoniana”: furba, molto lenta, molto manovrata, con O’ Shea a fare lo stopper vecchia maniera e con un gioco che definire compassato è puro eufemismo.
L’Italia di Lippi, vincente e abbronzato, sbatte contro la costruzione del Trap.
È proprio vero, non bisogna mai dire gatto prima di averlo nel sacco, come Giovanni da Cusano Milanino ama sempre ripetere.
L’arbitro, sciaguratamente designato quale internazionale, inventa l’espulsione di Pazzini , tanto smanioso di giocare da uscire subito, davvero troppo presto.
L’Italia passa con un’azione non male sull’asse Pirlo – Zambrotta  – Iaquinta e tutti esultiamo felici, credendo di aver gabbato il Trap, di averlo incastrato per una volta.
Ma un uomo che ha vinto tutto, ha sempre qualche cartuccia da sparare.
Butta tatticamente la partita in confusione, approfitta ma non troppo della superiorità numerica irlandese e alla fine, premendo adagio, riesce a trovare un goal in mischione con il suo uomo di punta, quel Robbie Keane passato da Milano e attuale beniamino dei tifosi del Tottenham.
Il Trap beffardo se ne va e ci aspetta a ottobre a Dublino, mentre Lippi se la prende con il mondo.

Antonio Soriero

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