Domenica scorsa è stato il turno dell’ex sindaco,la prossima invece dell’attuale. Ci riferiamo all’iniziativa tenuta domenica 3 maggio dall’ex sindaco di Satriano, Domenico Battaglia che è sceso in piazza e ha tenuto un discorso stigmatizzando l’operato dell’attuale amministrazione satrianese guidata da Michele Drosi. All’intervento di Battaglia ne seguirà un altro domenica 10-5 alla 11,00 sempre nella centralissima “Piazza Spirito Santo” in cui l’attuale sindaco Michele Drosi, parlerà ai cittadini. Dai toni usati – se è lecito paragonare le cose piccole a quelle grandi – sembra che siano iniziate a Satriano le “Catilinarie”. Così sembra vederle Fabio Guarna in un articolo pubblicato ieri su “Il Quotidiano” di cui si riporta di seguito il contenuto
Satriano. L’ex sindaco stigmatizza l’attuale amministrazione Battaglia come Cicerone in piazza Spirito Santo
di FABIO GUARNA
SATRIANO – Domenica mattina, la centralissima Piazza Spirito Santo di Satriano sembrava essersi trasformata -si parva licet componere magnis (se è lecito paragonare le cose piccole a quelle grandi) – nel Tempio di Giove Statore sul Palatino, quando Cicerone pronunziò la prima orazione contro Catilina innanzi al senato e allo stesso nemico. Duemila anni dopo a Satriano i protagonisti erano diversi e forse a parti invertite. Parliamo dell’ex sindaco Domenico Battaglia e dell’attuale Michele Drosi. Con un’iniziativa – a memoria di tanti – che non ha precedenti nella storia di Satriano, l’ex sindaco si è presentato in piazza davanti ai cittadini della comunità che ha amministrato per un decennio prima di cedere lo scranno di primo cittadino a Michele Drosi e ha stigmatizzato l’attività di Governo del suo successore, centrando
la sua arringa durata quasi due ore soprattutto sulle vicende che riguardano la chiesa matrice Santa Maria d’Altavilla e altre opere pubbliche. Non sappiamo bene, però, se le vesti assunte da Battaglia siano paragonabili a quelle di Cicerone o di Catilina. Vero è, che dalle bacchettate verso chi è al Governo e la disponibilità manifestata a collaborare con la minoranza da parte dell’ex sindaco, c’è da pensare
che l’obiettivo di Battaglia sia stato quello di -per restare alle catilinarie – “ordire una congiura”, magari tentando di coinvolgere
qualcuno della maggioranza, contro chi detiene il Governo della città e rovesciarlo. E a questa “oratio”, il sindaco Michele Drosi risponderà, anche se ufficialmente ha dichiarato si tratti di un’iniziativa per parlare alla popolazione e non per ribattere al suo “avversario”, domenica prossima alle 11,00 in Piazza Spirito Santo. Intanto Domenico Battaglia, promette una seconda puntata, mentre negli ambienti politici si vocifera che sarebbe pronta in consiglio comunale una richiesta di verifica della maggioranza. Solo voci? Le catilinarie sono
appena iniziate. Ma cosa sono le catilinarie? Le catilinarie sono quattro orazioni che Cicerone tenne contro Catilina, accusato di tramare una congiura contro l’ordinamento repubblicano. La prima orazione fu pronunciata innanzi ai senatori nel Tempio di Giove Statore sul Palatino
innanzi allo stesso Catilina. Di essa è celebre l’incipit “Quo usque tandem abutere, Catilina patientia nostra” di Cicerone. Mentre nella prima Cicerone parla ai senatori per dividerli da Catilina, esponendo i progetti di sovversione del suo nemico di cui era venuto a conoscenza, nella seconda parla di fronte al popolo e delinea il tratto di Catilina e dei congiurati. Nella terza, sempre innanzi al popolo, Cicerone definito “il salvatore della patria” informa il popolo della cattura dei cospiratori mentre nella quarta in merito alla sorte degli arrestati innanzi al senato pur non sostenendo espressamente la pena di morte, chiede ai senatori di votare per il bene della patria concludendo con tono patetico e assumendosi tutte le responsabilità.
Fabio Guarna (Il Quotidiano della Calabria)