Oggi 18 maggio 2009 la carovana di ciclisti del Giro d’Italia dei cent’anni si fermerà per una giornata di riposo. Ripartirà domani con la decima tappa Cuneo–Pinerolo di 262 Km. Forse questa pausa (ce lo auguriamo) potrà servire per tirare un po’ le somme e magari stemperare alcune tensioni che nel corso dei giorni si sono accumulate, nonchè fare alcune considerazioni. Il giro del centenario se dovesse fermarsi oggi, verrebbe ricordato per due episodi. Il primo drammatico che riguarda Pedro Horrillo finito in un precipizio dopo una caduta avvenuta nella discesa del culmine di San Pietro durante l’ottava tappa e l’altro del 17 maggio in cui nella Milano-Show si è consumato “l’ammutinamento” (se così può definirsi) dei ciclisti, contrari a percorrere la tappa su un percorso giudicato da essi “pericoloso”. La nona tappa si è comunque svolta ed ha assicurato il podio a Mark Cavendish ma i risultati sono stati neutralizzati ai fini della classifica generale. Analizzando quanto accaduto e pensando a ciò che potrebbe avvenire nei prossimi giorni ci viene in mente il celebre monologo iniziale del film “Match point” del grande Woody Allen in cui si vede una palla da tennis oltrepassare il filo della rete e una voce che ripete:”Chi disse preferisco avere fortuna che talento, percepì l’essenza della vita. La gente ha paura di ammettere quanto conti la fortuna nella vita. Terrorizza pensare che sia così fuori controllo. A volte in una partita la palla colpisce il nastro e per un attimo può andare oltre o tornare indietro. Con un po’ di fortuna va oltre e allora si vince. Oppure no, e allora si perde.”
Fabio Guarna