SOVERATO Nell’ultima seduta comunale si è parlato della utilità di costruire porto a Soverato. A dire il vero non è che l’argomento sia una novità perché del Porto di Satriano-Soverato si parla da più di mezzo secolo e in alcuni momenti se è sembrato addirittura che i lavori per la sua costruzione fossero sul punto di cominciare. Anzi come spesso avviene nelle cose italiane, non sono mancate, a suo tempo, quasi che il porto fosse già pronto o sul punto di esserlo, le polemiche sulla sua destinazione. Né sono mancati gli esponenti politici che, sensibili alle problematiche della classe meno abbiente, hanno deplorato che si pensasse ad un porto destinato ai vacanzieri di lusso e non ci si curasse di prevedere al suo interno il rifugio delle barche da pesca e degli altri natanti destinati alle attività marinare degli operatori della zona. A dir vero, una giustizia, a suo modo giusta, è stata puntualmente realizzata: non ci sono posti per i vacanzieri di lusso, non c’è posto per le barche e le “paranze” dei pescatori locali. E non c’è nemmeno il porto. E nemmeno una traccia, un indizio, un percorso che ne segnali sul terreno la sua messa a regime. In ogni modo il fatto che l’argomento sia stato trattato recentemente nel civico consesso soveratese è comunque un fatto interessante. Ancor più se si pensa che in mezzo a tanti rappresentanti del popolo ce n’è uno che viene riconosciuto come un grande esperto di nautica. Ci riferiamo all’assessore ai lavori pubblici e consigliere comunale Renato Barone che di professione fa il medico presso il nososomio di Soverato. Barone è un patito di nautica tanto che non fa meraviglia incontrarlo ai grandi appuntamenti della nautica in occasione di fiere o anche manifestazioni di nicchia. Barone che probabilmente non ha mai smesso di sognare un approdo per le imbarcazioni nella sua città si è recentemente speso in alcune considerazioni che riguardano il futuro di Soverato tanto da sembrare un sognatore di quelli che hanno fatto proprio l’aforisma di Kahlil Gibran: “Preferisco essere un sognatore fra i più umili con visioni da realizzare, piuttosto che il principe di un popolo senza sogni né desideri.” E fra i sogni di Barone per Soverato c’è proprio il porto, attraverso la cui costruzione, secondo l’esponente politico della giunta Mancini la cittadina jonica potrebbe trasformarsi in una Saint Tropez dello jonio. Non solo ma quando Barone aggiunge che per la Calabria le vie del mare sarebbero quelle su cui puntare, creando dei collegamenti attraverso aliscafi pronti ad attraccare nei costruendi porti dello jonio, sembra sì un sognatore ma forse uno di quelli – almeno all’apparenza – che del porto non preferiscono solo parlarne.
f.g.