Continua a salire il numero delle vittime accertate, provocate dal tremendo sisma che il 27-2 ha colpito le coste del Cile. Il numero dei morti – al momento – ha raggiunto quota 180. L’intensità del sisma ha raggiunto magnitudo 8.8 e ad esso hanno fatto seguito altre scosse di magnitudo minore ma pur sempre elevate. Nel pacifico c’è l’allarme tsunami, alcune onde hanno già raggiunto la terraferma (Talca, Valparaiso e Coquimbo su cui si è abbattuta un’onda alta 2 metri). Dieci ore prima dell’evento sismico un altro terremoto si era verificato nel pacifico di magnitudo 6.9 e più precisamente in Giappone sull’isola di Okinawa. L’epicentro del terremoto pur distante centinaia di km da Santiago si è fatto sentire nella capitale cilena provocando black out e crolli e sono stati cancellati i voli fino a nuovo ordine. A Concepcion, che nel 1751 era stata rasa al suolo da un terremoto la situazione è drammatica: ci sono ponti crollati e comunicazioni interrotte. Lungo le coste i turisti sono in fuga mentre la Casa Bianca si è detta pronta a intervenire. La Farnesina sta verificando la situazione degli italiani presenti in Cile che sono circa 50.000. Di questi circa 500 sono nella città di Concepcion.