Il campionato, come sempre accade, svela grandi verità e archivia le bugiarde promesse del calciomercato.
La Juve rasenta l’indecenza. L’organico, se possibile, è stato indebolito e la partenza di Diego costa tantissimo a tutta la nuova dirigenza e alla guida tecnica, molto discutibile.
I bianconeri non hanno idee, non hanno gioco, vengono infilzati da Donati, riscopertosi contro la Juve novello Gerrard.
Il Milan fa a polpette il malcapitato Lecce. Pato entro i prossimi 12 mesi probabilmente riuscirà a diventare il più forte attaccante del mondo. Unico limite alla sua consacrazione potrebbe essere un Ibrahimovic troppo invadente. Ma se i due trovano un’armonia e “Abbado” Ronaldinho dirige da par suo, il Milan può forse spodestare l’Inter, in un campionato che invece dello scudetto stava pensando di assegnare a fine anno un gagliardetto nerazzurro.
La Roma delude molto, i problemi sono sotto gli occhi di tutti e non è per niente detto che Adriano riesca a risolverli. I portieri avversari non offrono infatti mojito, ma parano alla grande, come nonno Antonioli che si prende una grande soddisfazione davanti a un pubblico che lo ha sempre contestato troppo. Antonioli a Roma un giorno era “Batman” e tre giorni dopo “un citofono”. E’ un grande portiere, ha stile.
Occhio al Genoa. Il gioco di Gasperini è molto dispendioso e forse il giocattolo scoppierà. Però la squadra è più forte e forse senza Toni è ancora meglio.