SERIE A 2010-2011 COMMENTO 12a GIORNATA – Avete presente la squadra schiacciasassi, esasperata psicologicamente da Mourinho lo scorso anno?
Sì?
Dimenticatela.
Adesso parliamo di una squadra che ha vinto tre titoli, con la pancia piena e la testa vuota.
Parliamo di un allenatore spagnolo che, reduce da una stagione incolore nel Merseyside, decide di accettare una sfida suicida: ripartire da un ciclo finito.
Perché?
Perché i soldi di Moratti fanno gola e ancora più allettante è cercare di non sembrare inferiori a Mourinho, odioso, ma unico.
Benitez ci crede, ancora.
L’Inter però si sf- Ibra.
Il facile gioco di parole serve per descrivere il derby giocato ieri.
L’intera difesa nerazzurra è stata messa sotto da Zlatan Ibrahimovic.
Che lo svedese sia un fuoriclasse è noto a tutti.
Che faccia vincere i campionati pure.
Il re di Svezia ridicolizza Materazzi, con una finta che ricorda i ballerini consumati da Astor Piazzolla.
E umilia persino Lucio, con un sombrero che lo fa diventare messicano per qualche secondo.
Ibrahimovic regala al pubblico mezz’ora alla Van Basten.
Quando gioca così, non c’è niente da fare.È immarcabile.
Un cocktail esplosivo di potenza e tecnica.
Il giocatore che tutti vorrebbero, almeno in campionato (come dimostra il suo palmares).
In coppa, nei grandissimi duelli come quello con Cristiano Ronaldo, Ibra ha il vizietto di sparire, ma in campionato è una sicurezza.
L’Inter si sf-Ibra quindi, non ha gioco e anche un tiro in porta sembra una chimera.
Lo schema proposto da Benitez è un asfittico ostinarsi su Eto’o.
Il camerunense è ancora un essere umano e se gira a vuoto, come ieri, per i nerazzurri è notte fonda.
Tiene quasi il passo del Milan la Lazio di Reja.
Il declino sembrava iniziato, invece la prova con il Napoli smentisce ogni scetticismo.
Il Napoli è una squadra in salute, non è facile da battere per 2-0 in questo momento.
Ancor meno facile è segnare al Napoli un goal come il secondo della Lazio.
Hernanes è un campione, me ne sto convincendo.
Un superfuoriclasse, già elogiato in altre circostanze, è quel ragazzetto scapigliato che gioca con la maglietta rosa in Sicilia.
Demolisce il Catania, lacerando i cuori dei tifosi etnei.
I rossoazzurri sono un’ottima squadra, ma ieri hanno avuto la sfortuna di incontrare il miglior trequartista dei prossimi dieci anni: Javier Pastore.
Imbarazzante per quanto è bravo, un pò Veron, un pò Zidane, un pò Pastore.
Si sta consacrando in un contesto non facile, segna 3 goals nel derby e manda una dedica a Maradona che ha creduto in lui anche in Sudafrica.
Nota finale per Totò Di Natale.
Vi invito a riguardare alcune giocate di questo ometto napoletano e poi vi chiedo: “Cosa ha in meno di Cassano?”
Totò semmai ha qualcosa in più, però non ha l’abitudine di vestirsi come Puff Daddy o di insultare tutti, dal presidente al massaggiatore.
L’educazione, si sa, in Italia non paga. Però gli occhi sono fatti per guardare e quello che Di Natale fa a Udine è una mera utopia per Cassano.
Antonio Soriero