SOVERATO – Tanti ricordano il “Professore” Antonino Gualtieri, storico tabaccaio di Corso Umberto I. Di questi tempi chi si trova a stare nel tabacchino gestito dal figlio Pietro, un punto d’incontro della città da più di mezzo secolo, si intrattiene parlando e raccontando gli interminabili dibattiti nati dentro lo storico locale. Cultura, sport, spettacolo, cronaca nazionale e locale: si parlava (e si continua a parlare) di tutto dentro la tabaccheria davanti ad Antonino Gualtieri, che come un coordinatore accoglieva e s’intratteneva con i suoi ospiti. Molti dei protagonisti che hanno animato il “dibattito del tabacchino” non ci sono più (ricordiamo fra gli altri il compianto preside Vincenzo Guarna), ma sono in tanti a ricordarli con stima e affetto così come anche ricordano il “Professore” che da poco è andato via. Pietro figlio di Antonino Gualtieri ci ha trasmesso per la pubblicazione una foto di suo padre seduto nella tabaccheria e un ricordo dello storico titolare a firma di Cesare Barone che di seguito vi riportiamo. —- ART. di Cesare Barone —- Maestro di vita, cultura e musica. L’hanno definito così amici e conoscenti, Antonio Gualtieri, il tabaccaio storico di Soverato, che si è spento all’età di 88 anni. La cittadina ionica ha perso un pezzo di storia con la morte di Gualtieri, meglio conosciuto come “il professore” che dal 1957 ha gestito la rivendita tabacchi di corso Umberto I. Da giovane, alla fine degli anni quaranta è stato maestro di banda e suonava il sax contralto e il mandolino “bengie”. Altra passione riguarda il mondo del calcio: l’ Inter era al centro della sua vita. In più occasioni, negli anni settanta hanno fatto visita nella tabaccheria Giacinto Facchetti e Sandro Mazzola. Il parroco Don Tobia, amava definirlo “San Paolo” per le parabole religiose che riusciva a applicare in ogni circostanza. I figli Pietro ( che oggi gestisce l’edicola e la rivendita tabacchi ) e Maria ( medico chirurgo ) lo ricordano come un padre dal carattere mite, a volte intransigente che è stato in grado di impartirgli un’educazione superiore.