Titolo originale: Rango
Genere: Animazione
Origine/Anno: Usa – 2011
Regia: Gore Verbinski
Interpreti vocali: Johnny Depp, Ian Abercrombie, Hemky Madera, Isla Fisher, Alfred Molina, Abigail Breslin, Bill Nighy, Ray Winstone, Ned Beatty, Claudia Black
Sceneggiatura: John Logan
Montaggio: Craig Wood
Musiche: Hans Zimmer
Scenografia: Mark “Crash” McCreery
Giudizio: 8
Trama: Rango è una lucertola che vive in un terrario di vetro e conduce una sorta di vita artificiale, con un manichino ed un pesce finto che gli tengono compagnia. A causa di un rocambolesco incidente stradale, viene abbandonato nel deserto ove incontra la bella Borlotta ma deve anche fronteggiare il temibile falco che terrorizza la cittadina di Polvere ed affrontare a duello lo spietato Jake Sonagli.
Recensione: Il nuovo film di Gore Verbinski, già autore di Pirati dei Caraibi, diverte e stupisce con un racconto di animazione destinato ai più piccoli, semplice nella struttura narrativa e di facile lettura nei contenuti, che però è al tempo stesso colto e raffinato.
Una lucertola sognatrice, che non ha mai vissuto altra esperienza se non quella del proprio confortevole, sicuro e protetto terrario di vetro in cui passa le proprie giornate a scrivere sempre nuovi ruoli da interpretare, viene improvvisamente catapultata in una realtà “vera” irta di pericoli e situazioni ad alto rischio, e si ritrova quasi suo malgrado a diventare l’eroico sceriffo di una cittadina del vecchio West oppressa dalla siccità e dall’avidità del sindaco tartaruga. Ma Rango, questo il nome che si è scelto la lucertola, dopo un primo momento in cui sembra finalmente aver trovato quel ruolo così a lungo agognato, quell’identità così faticosamente ricercata, viene allontanato da Polvere – la cittadina in cui si svolge la vicenda e si decidono le sorti del nostro eroe – dal malvagio pistolero Jake Sonagli, che ne sgretola le certezze e lo condanna a vagare sconfitto nel deserto. Nessuno però può sfuggire alla propria storia, come gli rivela lo spirito del West incarnato da un personaggio che veste i panni, guarda caso, di Clint Eastwood; così Rango decide di tornare a Polvere, riprendere la sua stella da sceriffo ed affrontare Jake Sonagli!
Il ritmo è a dir poco travolgente, con una storia che alterna inseguimenti al cardiopalma a sketch esilaranti e momenti più romantici, sullo sfondo di crisi di identità scandite da scorci onirici dal sapore dechirichiano. I riferimenti cinematografici non si contano. Si va, per citarne solo alcuni, da “Paura e delirio a Las Vegas”, con tanto di irruzione sulla scena di due personaggi in versione Raoul Duke e dottor Gonzo sulla mitica decappottabile rossa, a “L’impero colpisce ancora” (uno degli abitanti di Polvere è modellato su Jabba the Hutt); da “Il signore degli anelli”, scenograficamente ripreso durante le fasi di ricerca delle “riserve di liquidità” da poco rapinate in banca, a “C’era una volta il west” (ma lo stile di Sergio Leone nelle inquadrature è onnipresente).
Nella versione originale, una serie di grossi nomi del cinema prestano le proprie voci ai personaggi del film. Rango è Johnny Depp; Borlotta, Isla Fisher (vista peraltro di recente nella irriverente e dissacratoria commedia di John Landis “Ladri di cadaveri”). La particolarità del doppiaggio, però, sta nel fatto che gli attori stavolta non si sono limitati a leggere un copione; ma hanno completamente reinterpretato il film, recitando ogni singola scena come se fossero i veri attori e non i doppiatori di un film di animazione. Il risultato è straordinario, al punto che il film è stato presentato negli USA con lo slogan “Johnny Depp is Rango!”.
Gianfranco Raffaeli