Soverato: verso le elezioni osservando la sinistra

Fabio Guarna

SOVERATO – Manca poco al termine per la presentazione delle liste per le prossime amministrative nella cittadina jonica. I nomi ufficializzati di candidati a sindaco sono per il momento quelli di Antonio D’Amato e Leonardo Taverniti, il primo in una coalizione civica formata da Pd, Fli e alcune associazioni, l’altro sostenuto da Pdl e Udc. Sembra ufficiale anche un’altra lista civica denominata “Semplicemente Soverato con candidato a sindaco Antonello Gagliardi, mentre per altre liste ancora non vi è nulla di sicuro quanto alla loro presentazione. In un corsivo pubblicato sul Quotidiano, Fabio Guarna ha analizzato la situazione sul versante della sinistra. L’articolo è uscito nei giorni scorsi in forma leggermente ridotta per ragioni tecniche. Ve lo riproponiamo nella sua versione integrale (scritta di getto ndr)  —– art. Fabio Guarna – Che fine ha fatto la sinistra a Soverato? E’ una domanda che a pochi giorni dalla scadenza della presentazione delle liste per le prossime elezioni di maggio diventa naturale, soprattutto perché stando così le cose non esiste al momento alcuna coalizione che possa collocarsi marcatamente a sinistra. Sottolineo marcatamente perché la lista che ha candidato Antonio D’Amato (il cd listone) nonostante la presenza e il sostegno di forze del centrosinistra come il Pd, non può essere dichiarata la lista di centrosinistra che si oppone a quella del centrodestra del Pdl alleato con l’Udc che candida Taverniti. Si tratta in sostanza di una lista civica espressione di alcuni partiti (Pd e Fli) e alcune associzioni. Ovviamente tale stato di cose non è detto che influirà negativamente sull’esito delle urne, ma giova rilevarlo perché dopo il 15 maggio l’argomento di organizzare la sinistra a Soverato dovrà essere necessariamente affrontato e sarà fortemente influenzato dalle decisioni che oggi si stanno prendendo.  Vero è che comunque andranno le cose, il Pd ha blindato la sua sopravvivenza a meno che i candidati in quota al Partito Democratico facciano cilecca, ma lo stesso vale per tutti gli altri. Il problema invece si pone per quella che dovrebbe essere la coalizione civica che almeno dal punto di vista statistico, si sarebbe trovata marcatamente collocata a sinistra che ancora non ha ufficializzato il candidato e la squadra.  Un ruolo importante in questa coalizione lo ha  Gianni Calabretta che insieme a Pina Tropea e tanti altri hanno lavorato e stanno lavorando per dare l’opportunità alla città di sostenere il progetto e il programma politico di “Interessi  collettivi”. Calabretta ha più volte dichiarato con motivazioni nobili che non si candida né a sindaco e né a consigliere perché ritiene che il suo impegno politico per il futuro della città e nello stesso tempo interesse di essa, non sia più quello del candidato. Ad “Interessi collettivi” lo ha spiegato chiaramente ma sarebbe altrettanto importante che ciò fosse ripetuto anche all’intera città perché non sono pochi coloro che lo individuano ancora come un’instancabile sessantottino a cui far riferimento per elezioni comunali e hanno il diritto di sapere come guardarlo per il futuro considerato che non ha deciso di appendere le scarpe al chiodo della politica. Del resto va detto che l’ex sindaco non ha mai smesso di fare politica: è seduto fra i banchi dell’opposizione del consiglio comunale,  è risultato eletto componente dell’assemblea nazionale del Pd e da incorreggibile sessantottino ha continuato le sue battaglie con la solita verve di contestazione che farebbe quasi pensare che si trovi meglio a fare opposizione che a governare.  Del resto anche quando era alla guida della città, Gianni Calabretta ed il suo gruppo  si sono  sempre sforzati di apparire in una veste di governo originale: mai con gli apparati di partito ma piuttosto con uno stile, a volte anche marcatamente alla Che Guevara “con el pueblo” e altre volte un po’ peronista con le elitè sobrie e radical chich. Ora però Gianni Calabretta che ha rappresentato con Pedalando Volare  l’unica esperienza di governo progressista che la città ha avuto nella sua storia, deve fare i conti con il futuro. Pertanto, comunque vadano le cose, la sinistra a Soverato dovrà tenere nel debito conto di Gianni Calabretta che non può sottrarsi ad avere un ruolo in questo senso. La formula di una lista civica e “statisticamente” progressista pronta a conquistare la città avrebbe permesso il consolidamento di un progetto in questo senso. Ma le attese fanno pensare a una famosa frase di Lenin: “colui che attende una rivoluzione sociale pura non la vedrà mai; egli è un rivoluzionario a parole che non capisce la vera rivoluzione”.

Fabio Guarna

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