SOVERATO (CZ) – La campagna elettorale per le comunali 2011 è appena iniziata nella cittadina jonica. Il giorno dopo la presentazione delle liste nelle edicole soveratesi “Il Quotidiano della Calabria” ha registrato il tutto esaurito e tanta gente non ha trovato la copia che era solito acquistare. Il ché si spiega naturalmente con la curiosità della cittadinanza di conoscere i candidati che si sfideranno durante questo mese per la conquista di Palazzo di città. Una gara a quattro che porta sul ring quattro candidati come ha spiegato Fabio Guarna nell’articolo che di seguito riportiamo pubblicato sul Quotidiano della Calabria- ART. – SOVERATO – L’attenzione degli organi di informazione e della cittadinanza interessati al dibattito politico in questi ultimi scorci di presentazione delle candidature si è tutta concentrata a cercare risposte sul numero delle liste che sarebbero state presentate ed in particolare su quella di “Interessi collettivi” che per mesi dopo avere stilato un programma da presentare agli elettori e animato il dibattito cittadino si è impallata nella fase finale e non parteciperà alla corsa per la guida della città. “Le ragioni di tale decisione verranno – hanno spiegato dal gruppo politico – rese note attraverso un comunicato stampa nei prossimi giorni”. Per l’elettorato di “Interessi Collettivi” e soprattutto per le quattro liste in gara che aspirano a guadagnarselo potrebbe valere il famoso detto di Plauto che si usa in situazioni di chi passa improvvisamente da una sconfitta alla vittoria: Iam victi vicimus (già vinti, abbiamo vinto). Osservando però le liste dei candidati a consigliere si comprende che in sordina, molte operazioni sono state fatte. Frutto probabilmente di trattative politiche concluse nelle ultime battute. Infatti scorrendo i nomi dei candidati a sostegno di Antonio D’Amato si scopre la presenza di aspiranti consiglieri comunali in quota a “Noi sud”, la formazione politica che ha come leader Nando Cosco. Il sostegno di “Noi Sud” alla coalizione di “Amo Soverato” e anche le indiscrezioni di possibili trattative in corso con essa sono rimaste top secret ma evidentemente non sono mancate. Stando a fonti accreditate, “Noi sud” avrebbe dato l’adesione alla lista in cui c’è il sostegno dei manciniani, del Pd, del Fli e altri soggetti politici proprio nelle ultime ore. E ancora non è dato sapere se si è trattato di una lunga riflessione che avrebbe convinto gli uomini di “Noi Sud” a sostenere candidato a sindaco Antonio D’Amato o addirittura un passaggio dell’ultima ora considerando che non avrebbe fatto meraviglia un’alleanza fra la forza di Nando Cosco e il Pdl-Udc che sostengono Leonardo Taverniti. Del resto la campagna elettorale allo start si presenta piena di interrogativi ed ha caratteristiche diverse dalle altre che si sono tenute a Soverato da quando vige il sistema maggioritario. Le prime furono nel 1993 quando cominciò l’era Calabretta di Pedalando Volare durata 10 anni a cui seguì quella Mancini dal 2001 per un’altra decade. Nel 1993 e solo per quella volta le liste di candidati a sindaco presentate furono cinque (il massimo storico per numero). Nel 1997 quando fu confermato Calabretta le liste si ridussero a 3 (Rifondazione Comunista dell’epoca non si alleò al centrosinistra di Pedalando Volare e andò da sola). Questa “spaccatura” come venne definita all’epoca non favorì il centrodestra che fu battuto. Quindi nel 2001 ci furono 3 liste: una di Pedalando Volare e altre due collocate nel centrodestra: con una lista ufficiale della Casa delle Libertà che portò alla vittoria Mancini e l’altra più eterogenea. Infine il 2006 con due liste, l’alleanza di centrodestra che confermò Mancini e centrosinistra con “Progetto per Soverato” Adesso, se non fosse stato per la rinuncia di “Interessi collettivi” si sarebbe verificata la stessa situazione numerica del 1993 con 5 liste. Ce ne sono 4 ma nessuno dei candidati a sindaco è stato come per i candidati del 1993 sindaco in passato eletto con il maggioritario. E come 20 anni fa i nomi dei possibili vincitori sono abbastanza incerti, anche se nel ’93 il “giovane Calabretta” (appena quarantenne) sembrava una testa di serie difficile da battere. Il nome del padre, Antonino Calabretta sindaco tanto stimato per decenni della cittadina jonica, lo aiutava ma anche il progetto di Pedalando Volare e l’entusiasmo che lo sosteneva avrebbero fatto la differenza. E oggi? Tante domande che fra un mese troveranno risposte. Fabio Guarna (Il Quot.)