SOVERATO – Il candidato a Sindaco della lista “Amo Soverato”, Antonio D’Amato ha indirizzato una lettera aperta alla città, chiedendo la pubblicazione agli organi di informazione. Il titolo è “esserci o non esserci” e ve la riportiamo integralmente così come ci è stata trasmessa. Lo stesso D’Amato inoltre ha chiesto la pubblicazione di una missiva che gli è stata indirizzata a firma del Prof. Arch. Giancarlo Priori dell’Università Federico II Napoli in cui il cattedratico manifesta il suo sostegno al candidato augurandogli la vittoria.
ESSERCI O NON ESSERCI DI ANTONIO D’AMATO Esserci o non esserci, domanda drammatica, dubbio amletico che ho vissuto dentro notti insonni e piene di fantasmi: la paura, la voglia di farlo, il timore di non essere all’ altezza… poi ho scelto di esserci, per poter dire che ci ho provato… ho provato con il mio modesto contributo a migliorare la città in cui ho deciso di vivere, per scelta! Perché è l’ unico posto del mondo in cui mi sento in armonia… con le cose, le case, la gente; l’ unico posto in cui mi sento me stesso. Ho deciso di esserci, soprattutto perché credo nel futuro, nella possibilità di poter realizzare quelle condizioni perché questa città possa essere migliore, possa cessare di essere il porto da cui si imbarcano tanti talenti che andranno ad arricchire altre realtà, con le loro intelligenze e le loro qualità; perché questa città possa tornare a essere meta ambita per tutte quelle persone che amano il verde, la qualità della vita, il calore buono della gente, l’ azzurro intenso del mare. Ho deciso di esserci per provare a indossare i panni del traghettatore capace di congiungere la politica con i talenti che ci sono, ma non vengono valorizzati; che esistono, ma rifuggono un modello di partecipazione un po’ asfittico e anchilosato. Ho deciso di esserci per testimoniare che una persona normale, come me, può contribuire, può dare, può mettersi al servizio, non di un partito, di una fazione, di un gruppo o comitato, ma della città. Ho deciso di esserci perché non sono un politico di professione, né un militante di lunga data e dunque capace di offrire un punto di vista diverso rispetto alle problematiche, una chiave di lettura altra della nostra realtà, capace di guardare dove magari lo sguardo del politico si fa più distratto, di guardare ai bambini, ai ragazzi, agli anziani, ai diversamente abili, alle famiglie che stentano. Ho deciso di esserci, non perché in possesso della pozione magica, dell’ unguento salvifico capace di poter risolvere i problemi e sanare le storture sociali, il degrado ambientale, ma perché certo di volerli affrontare, di non volerli eludere i problemi; certo di volerci provare, con la consapevolezza dei miei limiti umani e politici, ma con la forza di chi crede nelle risorse umane di questa terra e di questa città. Per tutto ciò ho deciso di esserci e ho vinto i fantasmi che hanno affollato le mie notti insonni, le paure e le ansie che hanno invaso le mie giornate e ho deciso liberamente di esserci. – Antonio Vania D’amato –
LETTERA DEL PROF. GIANCARLO PRIORI – In una delle solite telefonate più o meno periodiche che ci facciamo, quest’ultima era per gli auguri pasquali, ho appreso da Antonio D’Amato, la sua candidatura a Sindaco di una città importante della Calabria, Soverato che ho visitato un paio di volte essendo stato, manco a dirlo, suo ospite. Per questo ho pensato di scrivere due righe di augurio e di incoraggiamento per Antonio sperando di vincere questa competizione elettorale che sono certo gli porterà insieme a tante preoccupazioni anche molte soddisfazioni che gli verranno dal suo fare bene il proprio lavoro come del resto sempre ha fatto.
Ho conosciuto Antonio D’Amato molti anni fa quando lui giovanissimo studente di architettura frequentava il corso di Disegno e Rilievo diretto da Franco Purini che era appena tornato a Roma da Reggio Calabria e del quale ero assistente. Era il 1981. Quella classe di studenti era davvero notevole e Antonio, pur frequentando assiduamente il gruppo dei calabresi presenti, spiccava per essere non solo amico di tutti, ma ben presto punto di riferimento anche per altri ragazzi, Francesco Andreani, Nicolò Sardo, Patrizia Di Nola, Bordin e tanti altri, probabilmente per le sue capacità di intessere relazioni e certamente per la sua innata simpatia.
Diventammo presto amici perché chi lo conosce non può non essere suo amico. E’ nato da parte mia un feeling, da lui contraccambiato, non appena ci siamo frequentati, forse per le sue origini calabresi, regione dalla quale mi sono sentito sempre molto attratto, alcuni dei miei migliori amici e allievi provengono da quella regione e anche la mia famiglia è stata molto legata ad alcuni conterranei di Antonio. Sono appunto trent’anni che lo conosco e insieme abbiamo passato momenti significativi della nostra vita, e come ogni vissuto pieno di dolori e di felicità. Antonio dopo essersi laureato a pieni voti con Paolo Portoghesi è arrivato nel mio studio professionale dove è rimasto fino a quando l’amore per la sua terra l’ha richiamato. E’ diventato in brevissimo tempo il capo studio per le sue grandi capacità organizzative, per la sua bravura tecnica e per la infinita generosità, si dava come nessun altro anche nei giorni festivi. Era pieno di entusiasmo. Con il Prof. Portoghesi abbiamo redatto diversi concorsi, ricordo quello per la Biblioteca Alessandrina e quello per la Moschea di Abu Dhabi, nottate su nottate, revisionando i lavori con il Prof. fino a Montecatini. Abbiamo passato insieme a un’ altra decina di persone uno splendido periodo; E che dire di quando mi ha aiutato ad allestire il mio curriculum per il concorso universitario!?! un lavoro davvero ciclopico fatto da Antonio con grande puntigliosità e precisione. Di quegli anni è rimasto il ricordo di un clima mai più rivissuto, di vite spese senza risparmio con l’intensità della gioventù, ma anche della stima reciproca e della amicizia senza fine. A distanza di tanti anni reputo ancora Antonio il migliore dei miei allievi, collaboratori e colleghi perché Antonio è un uomo appassionato e ogni cosa che fa diventa splendida. Così l’amicizia, così la famiglia, cosi, ne sono certo, il suo impegno civile. Su tutto ho apprezzato di Antonio le sue qualità umane, la sua sensibilità e il suo desiderio di aiutare sempre gli altri, senza mai tirarsi indietro e senza chiedere nulla in cambio.Ricorderò poi sempre dell’onore concessomi per essere stato il suo “padrino” di nozze.Il nostro mestiere, sempre più, ci porta ad avere tempi stretti per le frequentazioni, ma Antonio e il suo inseparabile Tonino mi hanno mostrato la loro amicizia facendomi una sorpresa per un mio compleanno importante. Andata e ritorno Calabria – Roma. E’ per questo che con piacere scrivo questa lettera aperta testimonianza di una rara amicizia e di una persona dal grande cuore e dalla grande intelligenza, sempre predisposta verso l’”umano”. Dunque, bravo Antonio e in bocca al lupo, prosegui sempre così con genuina semplicità per il bene della tua città e della tua gente. – Prof. Arch. Giancarlo Priori – Università Federico II Napoli