Referendum: il sì sufficiente a far scattare il quorum

“Siate la valanga che sale”, così disse il generale Antonino Cascino ai suoi mentre con lui in testa si dirigevano verso la conquista del Monte Santo. E come una valanga che sale i quattro sì al referendum validato dal quorum hanno stabilito che gli Italiani non vogliono leggi che consentano la messa in funzione sul proprio territorio di impianti nucleari, che l’acqua pubblica non deve essere affidata ai privati, che va abrogata le norme che stabiliscono la determinazione della tariffa dell’acqua e che infine la norma sul legittimo impedimento va abrogata. Una valanga di sì sufficiente da sola a realizzare il quorum che coloro che hanno proposto i quesiti referendari interpretano come una spallata al governo, ovvero all’attuale maggioranza che aveva voluto queste norme, e che conferma che il paese non si identifica e sostiene l’operato dell’attuale esecutivo del premier Berlusconi. La maggioranza dall’altro lato sembra minimizzare prendendo atto del risultato che, quando mancano ancora i dati di poche sezioni è in numeri il seguente: Referendum n. 1 – acqua pubblica (abrogazione dell’affidamento del servizio ai privati): affluenza 56,23% (sì 95,67% – no 4,33%); Referendum n. 2 – acqua pubblica (abrogazione delle norme che stabiliscono la determinazione della tariffa): affluenza 56,24% (sì 96,13% – no 3,87%) – Referendum n. 3 – Nucleare (abrogazione delle nuove norme sulla produzione nucleare): affluenza 56,21% (sì 94,51% – no 5,49%) – Referendum n. 4 – (Legittimo impedimento): affluenza 56,17% (sì 94,97% – no 5,04%). I dati sono in fase di aggiornamento.
Va notato che nei quattro quesiti il quorum richiesto era di 25.209.425 pari 50% + 1 degli aventi diritto e quindi i sì da soli hanno superato detta soglia. Sul sito del Ministero dell’Interno i dati forniti in tempo reale mentre è in corso lo spoglio delle ultime sezioni.

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