Sale Pepe

SERIE A COMMENTO 10a GIORNATA 2011/2012 – Ci avviciniamo alla notte di Halloween, una festa importata più dai telefilm che dal costume americano.
Bambini italiani mandati controvoglia a reclamare dolcetti in giro per la città, zucche ovunque, non solo a Mantova, più in generale il goffo tentativo di rendere mostruosa una normale giornata di passaggio tra ottobre e novembre.
Mostruosa come la prestazione contro l’Inter di Pepe, un giocatore normale, banale, dai piedi di legno.
Diventato però nelle ultime partite uno stantuffo di fascia quasi inappuntabile.
È encomiabile il coraggio che ha questo ragazzo di andare avanti, non solo sulla fascia, ma anche nella vita.
Disprezzato dai tifosi bianconeri nella passata stagione non meno di Grygera , Simone ha deciso di puntare sull’impegno e sulla gagliardia per conquistare i sostenitori bianconeri.
Complice l’assenza fisica e mentale di Krasic, l’impalpabilità di Elia e l’insicurezza di Estigarribia e Giaccherini, l’unico esterno su cui sta scommettendo Conte è proprio Pepe.
Che sale e scende sulla fascia, pressa, fa confusione, incespica sul pallone, strattona, impreca, ride, piange: una sorta di personificazione dell’uragano Katrina.
In questo caos per nulla calmo, Simone riesce a esprimere un calcio grintoso che , con un pò di fortuna, può destabilizzare l’avversario.
Pepe è l’inesplicabile del calcio.
Perché sta alla Juve?
Non si sa.
Perché la Juve non può prescindere da lui?
Non si sa.
Però è così, come quando ci troviamo di fronte a una ragazza splendida, figlia di due genitori che sembrano i coniugi Shrek. Come è possibile? Non si sa.
Si sa bene invece quanto impegno ci stia mettendo Conte per far ritornare la Juve a credere nei propri mezzi, a lottare, a fare la Juve.
La crescita di Marchisio ne è la prova. Fino alla scorsa stagione tutti paragonavano il ragazzo a Tardelli, ma nessuno ci credeva. Adesso iniziano a crederci tutti, a partire da lui. Il goal che condanna l’Inter è un grande saggio di eleganza e freddezza.
Domenica c’è Napoli-Juve che, nelle ultime stagioni, ha rappresentato una mattanza calcistica abituale per il popolo juventino.
Quest’anno si affrontano invece le due squadre più grintose d’Europa, insieme al sorprendente Levante di Juan Ignacio Martinez.
Il nostro campionato sta forse riuscendo a essere nuovamente interessante. Fino all’anno scorso si giocava a diciannove squadre, da quest’anno a venti. La Juve c’è.

Antonio Soriero

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