Male? Sani!

Si può star Male e rimanere contemporaneamente Sani? Evidentemente sì, a giudicare dal cognome dell’allenatore del Genoa.
E’ arrivato al panettone, a differenza di Mangia (ora forse l’ex mister del Palermo sarà a digiuno…).
La squadra è quella che è, Palacio a parte. Un Palacio si può costruire, ma non si può costruire partendo da un Palacio.
Così i sogni di un Natale tranquillo per Malesani svaniscono davanti a un Napoli tritacarne, una furiosa macchina da guerra, sollecitata nell’orgoglio dal colonnello Mazzarri.
Al San Paolo si assiste a un incontro da sospendere per manifesta inferiorità, come nella boxe.
Il Napoli prende a pugni il Genoa per novanta minuti, umiliandolo con ben sei goal (roba da Real a Santander).
I poveri sventurati con la maglia rossoblu nulla possono contro un Cavani più che mai matador, la seconda marcatura dell’uruguagio è da urlo.
Anche Zuniga delizia la platea con un goal alla Andy Moeller negli anni’90.
Il Napoli è una squadra top, tra le primissime d’Europa quando è in forma. Non deve però mai commettere l’errore di sentirsi troppo forte, invincibile in casa. Altrimenti arriva il primo Simplicio qualsiasi e se ne va da Fuorigrotta con tre punti.
Simplicio, uno dei “giovani innesti”, insieme a Taddei, voluti da Luis Enrique per dare una quadratura alla Roma. I capitolini iniziano finalmente ad assumere la parvenza di una squadra, non si assiste più allo spettacolo messo in atto da una scolaresca di talento. I giovani sono supportati da nonnetti di classe e nelle ultime tre partite la Roma ha raccolto sette punti, un bel bottino, assolutamente inatteso dopo la catastrofe di Firenze.
Più che di bottino si può parlare di botto per il Milan che chiude l’anno da capolista, in coabitazione con la Juve. I rossoneri vanno avanti grazie all’immensa classe di Ibra, niente di nuovo, e agli inserimenti letali di…..Nocerino. Ebbene sì, Nocerino. Il ragazzo non smette di stupire, segna più di Gullit nel periodo d’oro e contribuisce al lavoro sporco. L’Italia ha scoperto un fenomeno oppure quest’anno se Nocerino si tuffa in mare becca aragoste? Forse la seconda, sperando per la nazionale che si la prima che ho detto, rifacendomi al “Profeta di Quelo”….Quelo, Quelo, Quelo….Suona un po’ tipo “El Chelo” Estigarribia, ha anche la stessa acconciatura ed è incomprensibile esattamente come il personaggio interpretato da Guzzanti. La Juve deve sopportarlo sulla fascia per quasi tutta la partita, Conte sbaglia a insistere troppo su di lui e a ignorare esterni di rango come Krasic ed Elia.
Certo, il serbo e l’olandese non saranno in formissima, ma siamo sicuri che siano peggio del paraguaiano? Ai calciofili l’ardua sentenza.
Intanto la Juve pareggia, uscendo indenne da Udine, ma lasciando un senso di incompiutezza.
Crea moltissimo, però là davanti c’è il caos totale, Matri è fuori forma e tutto viene sciupato malamente. Pensate cosa sarebbe la Juve con un Cavani, un Aguero o un Trezeguet prima maniera. Ai bianconeri manca lo stoccatore, non è poco.
Per chiudere l’Inter, resuscitata da Ranieri, il maestro delle rimonte incomplete. Ieri grande sagra del palo a San Siro, con i nerazzurri sfortunatissimi, trafitti inizialmente persino da Muriel. Poi Zanetti e compagni capiscono che c’è bisogno di tirar fuori l’anima e allora Pazzini e Milito si riscoprono bomber e Cambiasso mette la parola fine alla partita. Protagonista del match un Ribery travestito da Nagatomo. Il giapponese è una mini furia, una sorta di manga del calcio. Che dire, ottimo acquisto.
Buon Natale a tutti i lettori di “Soverato News”!

Antonio Soriero

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