Vincenzo Guarna, anniversario nascita. Il ricordo di una studentessa

Enzo Guarna

VINCENZO GUARNA – Il 25 novembre 2012 ricorre l’anniversario della nascita di Vincenzo Guarna che ci ha lasciato da qualche anno. Guarna, originario di Satriano è nato a Caisole di Cherso, in ex Jugoslavia dove il padre, maresciallo della Guardia di Finanza prestava servizio, è stato uno studioso del novecento italiano ed in particolare di Eugenio Montale. Guarna è stato docente e preside negli istituti secondari superiori di Soverato. Sul web sono tante le testimonianze che ricordano Guarna come studioso ma non mancano i ricordi di coloro che ricordano quel giovane preside “pronto al dialogo e alla comprensione pronto a prendere sotto la sua ala protettiva i più ribelli e i più vulnerabili perchè più esposti al rischio”. Un bel ricordo di Vincenzo Guarna ci è stato trasmesso qualche tempo fa da una ex studente dell’Istituto Tecnico Commerciale di Soverato degli anni ’70, che ebbe come suo preside Enzo Guarna. In occasione dell’anniverario della nascita del compianto preside vi riportiamo nuovamente quanto ci ha scritto Teresa: “Ho digitato Soverato su internet soltanto per vedere qualche immagine del mare. Venire a conoscenza così tardivamente della morte dell’indimenticato Preside Guarna è stato devastante. Vengo spesso a “casa” e ho ancora molti contatti con i vecchi amici ma nessuno mi aveva informata della triste notizia. In tutti questi anni (sono esattamente 30 anni dal diploma) tante volte ho avuto il desiderio di salutare il mio Preside….poi per indolenza o forse per pudore, pensando che tra i tanti alunni avuti poteva non ricordarsi di me, ho lasciato perdere. Oggi mi spiace non averlo fatto. Per me e sono certa per moltissimi altri, il Preside Guarna è stato un grande esempio di vita. La caratteristica che lo ha reso speciale è stata la sua grande umanità e la sua grande comprensione e pazienza con i giovani studenti. È stato il mio preside per i 5 anni della ragioneria, anni in cui era veramente molto difficile fare il preside in un istituto superiore,anni in cui si contestava tutto e le divergenze politiche si risolvevano con gli scontri e le risse. Eppure lui era sempre pronto al dialogo e alla comprensione, era pronto a prendere sotto la sua ala protettiva i più ribelli e i più vulnerabili perchè più esposti al rischio. Io sono stata una di quelle che ha avuto la fortuna di avere la sua attenzione, e i tanti discorsi che mi ha fatto (allora per me erano prediche) sono  serviti a rendermi una persona libera dai condizionamenti, ma sempre convinta delle proprie idee, non strumentalizzabile o corruttibile. È per questo che insieme a pochi altri “maestri” di vita avuti,lo ritengo una persona speciale, una di quelle “fortune ” che ti capita raramente di avere nella vita. Mi restano tanti bei ricordi di quel periodo, tante situazioni che oggi alla soglia dei 50 anni mi sembrano addirittura paradossali. Non capita a tutti di avere avuto il privilegio durante gli anni della scuola di avere l’accesso alla cucina dei bidelli, durante l’ora di religione con la complicità del preside,  per preparare il caffè e andare a prenderlo insieme a lui in presidenza  e discutere di poesia e letteratura. Io e la mia cara amica Giulia  siamo state protagoniste di questo e non è possibile immaginare il grande significato che aveva per noi questa piccola trasgressione”.