DICHIARAZIONE DEI REDDITI 2013 ANNO D’IMPOSTA 2012 – E’ tempo di trasmissione dei Cud 2013, ma l’avanzare della digitalizzazione dei servizi presenterebbe delle novità destinate a generare qualche disagio come gli anziani. A tal proposito riportiamo integralmente un comunicato stampa che ci è stato inviato dallo Sportello dei Diritti, da cui abbiamo appreso la notizia, ovvero che “i pensionati Inps ed ex Inpdap non riceveranno più il Cud 2013 a domicilio. L’INPS, con circolare n. 32/2013, comunica che non spedirà i CUD ai pensionati. L’ultima dimostrazione che le fasce più deboli della popolazione come i pensionati siano stati i più penalizzati dal governo Monti perché più facili da colpire”. Si legge nel comunicato: “Gli ultimi strascichi del governo Monti si fanno sentire e suonano come un’ulteriore beffa per le fasce più deboli della popolazione come i pensionati, obiettivi facili da colpire, mentre i soliti furbi hanno continuato e continueranno a gongolare se al Paese verrà riproposto un governo che sotto le mentite spoglie della salvaguardia nazionale e sulla scorta di una decantata autorevolezza, possa essergli consentito di fare il bello e cattivo tempo andando a colpire i soliti noti. Ma venendo al punto che ci riguarda in particolare, basta scorrere la Legge di stabilità 2013, che ha goduto dell’ultima fiducia bipartisan, per rilevare un’altra nefandezza che comporterà un vero e proprio disservizio a danno di chi è titolare di una pensione a carico dell’INPS e quindi anche per quelli della gestione Inpdap o ex Enpals. Il famigerato provvedimento ha, infatti, stabilito che gli enti previdenziali non dovranno più stampare e spedire la certificazione unica dei redditi di lavoro dipendente, pensione e assimilati, ma la rendano disponibile in modalità telematica. È solo prevista la facoltà per il pensionato di richiedere la trasmissione del CUD in forma cartacea. Ovviamente l’Inps non ha tardato a dare attuazione alla norma e con la circolare n. 32 del 26 febbraio 2013 ha reso noto ai cittadini che potranno visualizzare e stampare il proprio Cud direttamente dal sito dell’ente utilizzando il codice identificativo Pin, che potrà essere chiesto online, tramite Contact Center o presso le Agenzie territoriali dell’Inps.Ai cittadini in possesso di un indirizzo di posta elettronica certificata CEC-PAC, noto all’Istituto, il CUD sarà recapitato alla casella PEC corrispondente. Com’é noto, la casella PEC si può chiedere gratuitamente attraverso i servizi disponibili sul sito www.postacertificata.gov.it. I cittadini, che hanno comunicato all’INPS un indirizzo di posta non certificata, saranno informati via email della disponibilità del CUD sul sito dell’Istituto. Chi non possiede le dotazioni e le competenze necessarie per la stampare il CUD on line, potrà richiedere il modello presso le sedi locali dell’INPS, dell’ex Inpdap ed Enpals, che appronteranno appositi sportelli. L’interessato, nei casi di dichiarata impossibilità di accedere alla certificazione potrà chiedere solo espressamente l’invio del CUD al domicilio, direttamente o delegando altro soggetto. Il CUD, quindi, può essere rilasciato anche a persona diversa dal titolare, munito di fotocopia del documento di riconoscimento dell’interessato e di delega con la quale si autorizza esplicitamente l’INPS a riceverla e a rilasciare la certificazione richiesta. Ovviamente il cittadino potrà avvalersi per l’acquisizione del CUD, anche di un Centro di assistenza fiscale (Caf) al quale dovrà conferire specifico mandato.Sarà possibile ottenere il CUD presso gli uffici postali appartenenti alla rete “Sportello Amico” in virtù dell’apposita convenzione tra Inps e Poste Italiane, che dietro un corrispettivo a carico dell’utente pari a 2,70 euro più IVA (ossia 3,30 euro), rilascia alcuni certificati per conto dell’Istituto, tra cui il CUD pensionati e il CUD Assicurati.Ancora una volta la scure del governo, sotto la decantata volontà di semplificazione della macchina dello Stato e della riduzione della spesa pubblica attraverso la riduzione degli invii di massivi di documenti cartacei, va a tagliare dove non dovrebbe, dichiara Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” con una totale chiusura, anche logica, verso soggetti deboli la gran parte dei quali privi di qualsiasi conoscenza informatica. Si ripete, quindi, l’atteggiamento di chi anziché selezionare e diversificare, taglia indiscriminatamente, mentre da contraltare si attuano accorgimenti e palliativi costosi. Perché è naturale che folle di pensionati prenderanno d’assalto le sedi territoriali degli enti per farsi stampare materialmente il Cud. Se quindi l’intenzione era quella di semplificare e risparmiare, eliminando i costi delle spedizioni multiple, con tutta probabilità si avrà un aggravio delle spese a carico degli enti e quindi dello Stato e degli stessi pensionati, perché si aggiungeranno i costi del personale Inps che sarà impegnato allo sportello veloce e a quello mobile, nella spedizione a domicilio dei Cud richiesti al Contact Center e nel supporto alle postazioni informatiche self service. Per ciò che concerne i pensionati che non hanno le conoscenze informatiche necessarie, e si ribadisce, sono sicuramente la gran parte, non solo ricederanno su di loro i costi per gli spostamenti presso gli sportelli, ma anche quello di € 3,30 per coloro che si rivolgeranno allo “Sportello Amico” delle Poste per la stampa del Cud. Mentre ancora non é dato sapere quale sarà la spesa per i Caf che effettueranno lo stesso servizio”