
Alle ore 02:00 di domenica 31 marzo 2013 inizia l’evento ora legale che terminerà domenica 27 ottobre 2013, a seguito del quale in Italia milioni di persone sposteranno le lancette del proprio orologio (o modificheranno l’ora per quelli a cifre) un’ora avanti. Una semplice operazione che però cambia le abitudini e secondo alcuni destinata a produrre cambiamenti non positivi per l’uomo, come ad esempio hanno stabilito in Giappone dove l’ora legale non è prevista. Fra gli altri nel paese nipponico qualche anno fa “l’associazione nazionale scientifica del sonno” del paese nipponico ha condotto una ricerca che dimostrerebbe i rischi di insonnia determinati dall’introduzione dell’ora legale, considerata quest’ultima come “un attentato alla salute psicofisica della popolazione”. Nell’immediato però il passaggio all’ora legale, chiamata anche generalmente anche se impropriamente ora estiva, secondo alcune ricerche rese note in un comunicato diffuso dallo sportello dei diritti fondato da Giovanni D’Agata “il cambio d’orario provoca una serie di conseguenze sui normali bioritmi che sono stati anche di oggetto di studio per alcune conseguenze negative non difficilmente percepibili: tra tutte, un aumento del rischio d’incidenti stradali”. In particolare spiega il comunicato a firma di Giovanni D’Agata alcune ricerche “hanno stabilito che ad aumentare la frequenza dei sinistri sarebbero la maggiore possibilità di colpi di sonno cui sono soggette molte persone stressate o cronicamente stanche. Basti pensare che secondo l’Inselspital di Berna (l’Università ufficiale di medicina della capitale elvetica) che si rifà ad uno studio canadese, il giorno dopo il cambiamento di orario gli incidenti sulle strade aumentano di ben l’8%”. Risultati simili peraltro sono stati ottenuti da altre ricerche ma quella più completa in relazione agli effetti del passaggio all’ora legale è stata condotta conclude il comunicato dell’Associazione Sportello dei Diritti in Gran Bretagna, secondo la quale “nelle quattro settimane dopo il cambio dell’ora i feriti aumentano del 19% fra gli automobilisti e del 43% fra i motociclisti”. Per temperare gli effetti sul nostro organismo che ha necessità di almeno un giorno per regolare l’orologio interno biologico del passaggio all’ora estiva conclude il comunicato a cui si rinvia per l’intera lettura alla pagina di Sportello dei Diritti “i medici che si sono occupati della questione consigliano di andare a dormire un’ora prima del solito il sabato o, ancora meglio, di cominciare ad anticipare i tempi già una settimana prima”.